ACIREALE – In questi giorni il Consiglio comunale sta valutando un progetto di gestione della pubblica illuminazione cittadina denominato Acireale Smart City , il cui testo è il seguente:
Nella pratica corrente dei lavori pubblici, i prezzi di analisi servono per aggirare i prezziari ufficiali ed aumentare il costo delle opere, non sappiamo se questo sia il caso del nostro progetto, ma di certo pagare una “piattaforma integrata” per il telecontrollo al prezzo di 1.229.984,00€ senza capire cosa contenga realmente questa piattaforma, mi lascia perplesso.
Un altro punto che lascia qualche dubbio è la presenza delle voci a corpo e non a misura, ovvero si prevede un importo complessivo per delle voci che sono evidentemente misurabili a singole unità, metro cadauno ecc.
Per gli addetti ai lavori, questo significa che non disponi di un progetto, e stimi un intervento in maniera approssimativa, probabilmente arrotondando per eccesso gli importi, ovvero se devi sostituire 9000 ml di linee elettriche la logica vorrebbe che si adoperasse un prezzo al ml e non a corpo, e soprattutto cosa vuol dire “rifacimento”? fai gli scavi ed i ripristini, cambi i fili, rifai le cabine intermedie di bassa tensione, sostituisci i quadri, non lo sappiamo e probabilmente non lo sanno nemmeno loro, perché questi numeri sono presumibilmente delle poste contabili di uno studio di fattibilità e non un progetto.
Senza entrare ulteriormente in questioni tecniche e per una maggiore comprensibilità del testo, diciamo che stiamo per mandare in gara un bando pubblico che ci costerà oltre un milione l’anno per 19 anni, per una tecnologia in rapidissima evoluzione, ad esempio se tra 10 anni i lampioni fotovoltaici permetteranno di scollegarci dalla rete elettrica e di garantire autonomia energetica al punto luce, noi continueremo a pagare per altri 9 anni una tecnologia superata ad un costo esorbitante.
Seconda considerazione: ma se il comune dispone di 1.120.00€ l’anno da pagare ad un privato, perché non accende un mutuo direttamente, utilizzando Cassa Depositi e Prestiti o il sistema bancario, e realizza un progetto in house, affidando la manutenzione alla Sogip o a ditte del territorio acese, invece di perdere per 19 anni la proprietà del proprio sistema elettrico?
Siamo certi che stiamo facendo un affare per la pubblica Amministrazione, firmando un contratto del genere?
Siamo certi che i consiglieri abbiano le competenze per valutare nel dettaglio la qualità di un progetto, basato su un computo fatto di analisi prezzi e voci a corpo?