ACIREALE – ”Grande è la confusione sotto il cielo”, affermava Mao Zedong, “quindi la situazione è eccellente!”. Con questa nota affermazione di Mao si può descrivere il teatro politico che regna nell’aula consiliare del Comune di Acireale. Dieci consiglieri comunali eletti solo grazie ad una legge elettorale a dir poco scandalosa e che rappresentano una quota minima di voti utili espressi dagli elettori tiene a galla un’amministrazione che, grazie alla confusione sotto il cielo, continua a rimanere al suo posto. Ovviamente a questo drappello di pentastellati mutanti si aggiunge e va a sostegno un’opposizione, divenuta maggioranza, che con il calcolo dei presenti/assenti, con le uscite dall’aula, con la tenuta del numero legale e con il gioco del calcolo della maggioranza in seduta di continuazione ad un’altra sospesa fanno si che questo gioco delle parti continua ad essere l’unica modalità politica che i cittadini devono ingoiare. Definire tutto questo un gioco al ribasso e una modalità davvero irrispettosa è ancora poco.
In una città dove ogni angolo presenta tutte le criticità possibili, dove ogni marciapiede è la cartolina del degrado, in una città senza isola ecologica, che non riesce ad aprire una suggestiva pista ciclabile sulla timpa, che non si prende cura di tenere in ordine l’unico giardino urbano e che non riesce a dare un contributo al pianeta per ridurre le emissioni, invece di vedere azioni di programmazione siamo costretti a sopportare dinamiche politiche che lasciano l’amaro in bocca e ci fanno capire che, forse, il tempo chiarirà ogni passaggio e mostrerà in maniera evidentissima che la stagione politica che stiamo vivendo non è altro che la rappresentazione minima e inutile del disorientamento culturale e politico di un’intera classe politica; nessuno escluso.
Ieri (26 nov- ’21) si è consumato ancora un atto del grande teatro della confusione e del becero calcolo politico. Viene convocata la seduta di consiglio comunale per portare a termine quella del giorno prima andata in tilt per l’uscita dall’aula dei consiglieri di opposizione. Nella seduta di ieri sono presenti in aula i dieci del M5S tutti gli altri assenti. Così, come vuole il regolamento, la seduta malgrado il numero ridicolo dei presenti può avere inizio. Si vota e sono sempre i soli dieci che esprimono voto favorevole ad una proposta di variazione di bilancio, l’opposizione assente in aula di fatto lascia il campo libero alla sparuta decina di consiglieri fedeli alla “confusione sotto il cielo”.
Da questo caos prova a distinguersi la consigliera comunale Sabrina Renna. Ecco, integralmente, il suo sfogo. Scrive la consigliera comunale Renna: “Risulta paradossale che il consiglio comunale abbia approvato una delibera di profondo mutamento ed impatto organizzativo, con soli 10 consiglieri comunali di maggioranza. E’ chiaro che questa amministrazione ha fallito ogni tentativo di addivenire a risultati politici utili e concreti per la città, trincerandosi dietro scelte burocratiche che rappresentano una vera e propria disfatta. Con solo l’8,50% di voti utili dei consiglieri eletti nel M5S, il movimento 5 stelle, senza coinvolgere le varie espressioni politiche del civico consesso, manifesta l’arroganza politica di mutare il corso di ogni azione mediante la creazione di super dirigenti, che non si capisce a quale titolo vengano inseriti nella macchina amministrativa. E’ dunque chiara la volontà di boicottare il dibattito politico, ed ogni tipo di programmazione futura degli assetti del nostro territorio. Mi spiace notare che la medesima abnegazione non è stata espressa tangibilmente nei confronti della chiusura della piazza Duomo, della dotazione del centro storico di bus navetta con relative aree a parcheggio in collegamento, della fondazione Bellini, del progetto Acigreenway, che rimangono, tutti, da mesi lettera morta, dietro il colpevole disinteresse del Sindaco e della fluttuante maggioranza di governo. Una pagina delle più tristi in assoluto, non solo per la mancanza di progetto politico, ma per i comportamenti adoperati volti a mortificare i dipendenti, i cittadini di un’azione amministrativa di qualità che avrebbe dovuto porre al centro del ragionamento il primato della politica e dei suoi protagonisti. Oggi invece si vive di protagonismo di amministratori incapaci, che non si rendono conto delle ferite inferte alla città, il cui dolore è ravvisabile da un semplice confronto diretto nelle strade della città che dal declino passa incredibilmente al degrado”.
(mAd)