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I problemi di leadership e le dimissioni: la ZTL non c’entra un bel nulla.

Il teatro di avanspettacolo cui abbiamo assistito in questi giorni ha messo in scena un modesto varietà che come tema centrale non ha avuto la ZTL, ma la capacità di tenere le proprie scelte, la leadership, la capacità di condurre un gruppo.

La contraddittorietà delle scelte che sono state in successione rapidissima intraprese, lascia senza parole e ci interroga sulla capacità che abbiamo di stare nella complessità assumendo la responsabilità di valutazioni, a volte anche impopolari, ma fatte con un criterio chiaro, trasparente, e – sarebbe auspicabile – condiviso almeno da chi ci sta vicino e fa parte del gruppo che ci sostiene.

La ZTL e le scelte che ne derivano, per quanto definite “sofferte” ma “maturate”, comunque la si pensi al riguardo, rimangono sullo sfondo.

Quel che conta è che la decisione sia stata presa e adesso tocca agli altri: o si prosegue, o si va a casa. Una specie di prova di forza, insomma. Già di per sé un segnale di debolezza, che apre la strada ad interrogativi niente male: sono ingiusti coloro che non condividono, o non c’è un buon capo? O si è trattato di un malinteso avvenuto a nostra insaputa? All’insaputa di tutti?

Certo è che con un gruppo di lavoro così giovane, così – almeno inizialmente – entusiasta, così ben disposto a lavorare senza interessi personali al bene della città qualche interrogativo dovrebbe pur sorgere: sono stati fatti errori? se si, dove? Sono stati messi nelle condizioni di lavorare al meglio? di non perdere la faccia quando girano per la città?

E tanti altri ancora se ne potrebbero aggiungere.

Purtroppo sembra quasi che non ci sia nessun dubbio di aver operato bene, di aver sempre preso le scelte più giuste, di aver mantenuto una corretta tolleranza per le differenze di opinioni, di aver adottato con tutti una comunicazione efficace, ecc. L’autocritica è pari a zero.

E ciò, nonostante arrivi un paragone con un supplente che si trova lì in attesa che arrivi il vero titolare di cattedra, nonostante arrivino considerazioni sulla difficoltà di assumere le responsabilità del ruolo, nonostante qualcuno apertamente parli di passare all’opposizione se la decisione sulla fatidica piazza rimane quella odierna.

Gli errori sono solo negli altri? Potranno non porre sfiducia, magari ciascuno potrà trovare un valido e corretto motivo per non farlo. Ma con quale clima relazionale si andrà avanti? E’ davvero tuttaposto?

E la ZTL intanto prosegue la sua corsa nella gimkana cittadina tra una granita e il west.

Nello Pomona

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