martedì, Aprile 23, 2024
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Il bosone di Higgs trovato al lavoro

Lucas-Higgs-CE0047H-nice2Due anni dopo la storica grandiosa scoperta da parte degli scienziati del Cern del bosone di Higgs (la sfuggente particella che conferisce massa alla materia), è stata osservato lo stessp bosone “al lavoro”.

Non è stato facile, dal momento che l’evento (collisione di due bosoni W, che quando si scontrano, mostrano come l’Higgs dia massa alla materia stessa) è estremamente più raro rispetto alla produzione di un bosone di Higgs – si può osservare circa una volta ogni 100mila miliardi di collisioni protone-protone. “Abbiamo guardato attraverso miliardi di collisioni alla ricerca di indizi”, racconta i fisici dell’esperimento ATLAS del Cern, “per capire ciò che accade durante il processo”.

Secondo i ricercatori, tutto questo ci fornisce un’ulteriore prova del Modello Standard (la teoria che descrive tutti i costituenti della materia fisica e tutte le interazioni fondamentali note) che tuttavia,presenta ancora delle carenze: materia oscuraenergia oscura e antimateria. Dichiara il fisico Pleier: “Gli eventi che abbiamo osservato sono una sorta di impronta digitale del bosone di Higgs. Se le due impronte – la nostra e quella osservata nel 2012 – dovessero combaciare, vorrebbe dire che il bosone di Higgs esegue, come previsto, il suo lavoro di “generatore di massa”.

Se così non fosse, invece, dovremmo capire se c’è un altro meccanismo fisico ancora sconosciuto”. I dati analizzati finora sostengono la teoria iniziale, cioè che il bosone di Higgs non abbia bisogno di un meccanismo aggiuntivo. Gli scienziati però ricordano che, per poter portare a termine il lavoro, è necessaria una maggior quantità di osservazioni in modo da “poter vedere l’impronta più chiaramente”.

 

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