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Il collo dell’imbuto…

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Crocetta non cade: forte del bostik sotto il deretano degli onorevoli all’ARS, che li tiene ben piantati alla poltrona di Sala D’Ercole, parla di rimpasto politico e i siciliani capiscono bene che dividendo le porzioni di potere si possono accontentare a turno più persone, più lobby, più congreghe più o meno variegate. Non dispiace a nessuno dei componenti lo storico ( e ormai svilito e vituperato) Parlamento Siciliano, grillini compresi, questo prolungamento di agonia, questa rinuncia ad una giusta ed onorevole eutanasia. Dobbiamo continuare a pagare questo iniquo prezzo, abbiamo scelto il paladino dell’antimafia, ma non immaginavamo che tra tutti i paladini avevamo scelto proprio il Gano di Magonza di turno. Come Gano tradì Carlo Magno e i paladini, oggi Crocetta ha tradito la Sicilia e i Siciliani.
I grillini onorevoli, se urlano da un canto di volere andare ad elezioni, dall’altro sono felicissimi che si prolunghi la legislatura all’ARS, se da un canto profetizzano future vittorie, dall’altro pensando che riducendosi i candidati da 70 a 90 ed essendo stati eletti tra gli altri compagni di movimento per situazioni fortunose e/o fortunate, corrono il rischio di non essere più rieletti e quindi cedere il posto ad altri compagni di movimento (l’egoismo fa parte della natura umana, ahime). E poi ci sono i debiti da pagare….
La destra ha bisogno di tempo per ricomporre quanto si è fisiologicamente sfaldato in quanto tenuto assieme dal cerone di Berlusconi.
A capo del Pd Siciliano abbiamo l’Alcibiade acese, nato ad Acireale destinato a futuri alti incarichi, Acireale non lo ricorderà mai per ciò che ha fatto di buono per la sua città, in compenso i Siciliani lo ricorderanno per l’accanimento terapeutico volto a mantenere in vita la presidenza Crocetta.
Nella provincia di Catania nel PD, grazie ai nuovi acquisti dell’art.4 e di altri scampoli, l’oligarchia che ha retto il partito sta facendo i conti: la forza di Sammartino e quella altrettanto sostanziosa di Antony Barbagallo, dati in pole position, mettono in forse in forse il buon esito di altre candidature eccellenti, prima di tutte quella dell’uscente e brava Concetta Raia.
Per questo giovedi saremo a vedere D’Agostino: dall’elezione di Roberto Barbagallo ad oggi, con la forte affermazione delle liste e del suo candidato e  con l’adesione di Sindaci e consiglieri di altri comuni, la realtà D’Agostino è diventata pericolosa per quei notabili che vedono minacciata la leadership politica acquisita senza neanche avere i voti per fare il capo condominio.
Staremo a vedere se la proposta di questa nascente Sicilia Futura, sia supportata oltre dal popolo ( di questo siamo certi, D’Agostino sa farsi seguire dalle masse), anche da quella area politica, progressista, che ha a cuore le riforme ed il rilancio della Sicilia, contigua ma non dentro al Pd isolano. Staremo a vedere cosa ha da dirci Nicola D’Agostino, cosa ha da dirci l’ex ministro Totò Cardinale, cosa hanno da dirci gli altri deputati all’Ars che sono al loro fianco.
Per vincere, loro sanno benissimo che devono prima di tutto convincere.
Vedremo cosa avranno da dire e vedremo cosa avremo da raccontare.
(santodimauro)

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