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Il Comitato per il Libero Consorzio è rimasto solo di Nando Gambino

nando gambinoCOMITATO PER IL LIBERO CONSORZIO IONICO ETNEO

L’Assemblea Regionale Siciliana, nella seduta del 30 luglio, ha emanato la nuova legge sugli enti locali, imponendo, dall’alto, la istituzione di sei liberi consorzi comunali e di tre città metropolitane, coincidenti con i territori delle relative ex province di riferimento.

Quella che il Presidente della Regione definisce una riforma storica, in effetti è una ipocrita riforma che mortifica e calpesta la democrazia e il principio di autodeterminazione delle varie collettività territoriali.

Alle città di Gela, Piazza Armerina, Niscemi che, sostenendo le spese dei referendum popolari, avevano deciso di transitare da un libero consorzio ad un altro, la nuova legge ha concesso la facoltà di rimanere nel primitivo libero consorzio o di fare parte della città metropolitana di Catania; ad Acireale, Aci Catena, Aci Sant’Antonio e Santa Venerina, che avevano deciso di distaccarsi dalla città metropolitana di Catania, non è stato concesso nulla: rimangono condannate a essere satelliti della città maggiore.

Il Comitato per il libero consorzio ionico etneo si è battuto fino all’ultimo a difesa delle Aci, ma è rimasto solo, non supportato in alcun modo dalle istituzioni e dai politici locali. Rimane la soddisfazione di avere combattuto per oltre due anni per una causa esaltante, anche se persa ad opera di chi tutto può.

Nando Gambino

(Portavoce)

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