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“Il comparto agricolo è in ginocchio, Crocetta non perda altro tempo”. Il M5S chiede lo stato di calamità

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La deputata Cinquestelle Angela Foti, prima firmataria dell’atto parlamentare: “Il comparto agricolo è in ginocchio, Crocetta non perda altro tempo”.
A seguito delle intense grandinate del 22 gennaio scorso che hanno colpito la provincia di Catania ed in particolare i comuni di Fiumefreddo,Giarre, Acireale e Catania, il Movimento 5 Stelle all’Ars chiede al governo regionale di dichiarare lo stato di calamità naturale. La mozione M5s, a prima firma della deputata Angela Foti, va in soccorso degli agricoltori del Catanese, così da far fronte agli innumerevoli danni subiti. “Una provincia ed un intero settore produttivo che denunciano le scarse possibilità di sopravvivenza delle imprese, – afferma preoccupata la parlamentare Foti – oggi piange centinaia di ettari di colture di agrumeto, ortaggi e produzioni florovivaistiche gravemente danneggiate, in alcuni casi completamente spazzate via una volta dal maltempo, un’altra dalla sabbia vulcanica, un’altra perché gravate dall’Imu, un’altra ancora mortificate da accordi commerciali scellerati e poi ancora dalla burocrazia paralizzante o perché no, dalla paralisi dell’accesso al credito”. I produttori supportati dalle organizzazioni di categoria, stanno già facendo un focus, attraverso l’ispettorato dell’agricoltura, dei danni che certamente saranno a sei zeri.

I parlamentari M5s lanciano un appello al governatore Crocetta e, quindi, agli stessi agricoltori: “Bisogna promuovere il ricorso volontario a strumenti di gestione del rischio, in particolare ad un mercato assicurativo agevolato che ancora oggi risulta inadeguato a presentare un’offerta sostenibile e completa, al fine di assicurare il raccolto e le strutture, come previsto dal piano assicurativo agricolo annuale nell’ambito della gestione dei rischi. Inoltre, è fondamentale dare maggiore spazio nel Programma di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020, con la possibilità di introdurre fondi di mutualizzazione”.

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