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Il mio punto di vista sulla questione Molino

ACIREALE – Il comandante della Polizia Municipale il dott. Antonio Molino il 13 marzo scrive sul suo profilo facebook un suo pensiero inerente la questione covid e tamponi. Una presa di posizione dell’uomo Molino e non del comandante del corpo di Polizia Municipale. Questa scissione tra opinioni personali e ruoli istituzionali ricoperti (specialmente se inerenti all’ordine pubblico e al rispetto delle norme) diventa, per me, l’unico punto di discussione.

Espressi dei dubbi sul fatto che l’ex presidente degli USA Trump venne più volte censurato da tutti i principali social media per i suoi tweet che, secondo le regole delle piattaforme digitali, esortavano alla rivolta o per altri in riferimento ai presunti e mai provati brogli elettorali che vennero ritenuti fake news. Ebbi dei dubbi nei fatti che riguardavano Trump ed ho dei dubbi anche oggi per i fatti che riguardano Molino.

I concetti espressi da Molino sono per me assolutamente criticabili sul merito, invitare a non fare più tamponi è assolutamente privo di ogni considerazione logica ed al di fuori di ogni norma dettata da tutte le organizzazioni sanitarie mondiali. Non posso condividere neanche l’uso dell’espressione “terrorismo mediatico”  e non condivido neanche la chiusura del post di Molino quando afferma che cercare i positivi serve solo ad “alimentare la paura di questo girone infernale di chiusure senza senso per uccidere tutti”. Parole pesanti come macigni che non trovano la mia condivisione ma che, al contrario, sono stati accolti da tanti come “parole sante” e coraggiose. Io le considero completamente figlie di uno dei tanti atteggiamenti cospirazionisti e complottisti. Certo andrebbe ricordato che sono morti oltre centomila persone solo in Italia, andrebbe ricordato il lavoro di medici ed infermieri, andrebbe ricordata la marcia lugubre dei carri militari che trasportavano le bare. Ma, ripeto, il punto in discussione è la liberta di espressione e solo su questo è importante soffermarsi.

In un altro post, subito dopo la tempesta che si è abbattuta sul comandante Molino, lo stesso afferma: “non potevo immaginare che un post, che esternava solo una opinione personale, potesse scatenare tanto bailamme”. Credo, invece, che tutto doveva essere molto immaginabile se consideriamo la fermezza delle posizioni espresse e il ruolo che ricopre il dott. Molino. In ogni caso il dilemma resta da comprendere e risolvere. Ovvero si possono esprimere opinioni personali anche a prescindere dal ruolo che si ricopre nelle Istituzioni? Io sono per il si. Credo che ognuno deve essere libero di esprimere le proprie opinioni anche prescindendo dal ruolo ricoperto ma tutto ciò comporta delle conseguenze e non è gratis né indolore.

Le posizioni espresse da Molino, quindi, sono legittime e non merita alcun provvedimento disciplinare ma credo che il comandante della Polizia Municipale potrà andare incontro ad una perdita di autorevolezza. Spiego meglio. Come il comandante Molino potrà coniugare l’ordine di elevare multe ad un esercente che non rispetta le regole anticovid senza sentirsi all’interno di una contraddizioni tra pensiero e azione? Evidentemente può farlo e può scindere il suo pensiero personale con la sua funzione pubblica ma questa è una modalità interiore complessa da gestire.

(mAd)

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