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Il talento dell’opacità

Non sono parole mie. Le prendo a prestito da un tweet di un ex personaggio politico perché credo si adattino bene a descrivere questi nostri giorni caldi e confusi. Che arrivano proprio nel bel mezzo della pandemia che se da un lato ci consente finalmente la libertà di non portare la mascherina all’aperto, dall’altro continua a impensierirci con il discorso delle varianti.

Proprio quando avremmo bisogno di uscire dalle difficoltà anche emotive del presente, dovute all’incertezza della ripresa, per riprogrammare con rinnovato vigore la nostra progettualità che sembra ormai spenta; proprio ora ci ritroviamo con un calo di motivazioni che necessitano di un ricambio per realizzare quelle opere ritenute, tranne qualche voce di dissenso, di fondamentale importanza per lo sviluppo della città.

Quante parolone, per dire che la fermata Cappuccini ci è indispensabile per lo sviluppo cittadino. Che la ZTL doveva essere bella, con valichi moderni e adatti, che avremmo pensato pure a zone esterne (alla ZTL) dove effettuare lo scarico delle merci. Come a New York, come a Barcellona. Ma ecco che improvvisamente arrivano le demotivazioni, le difficoltà ad amministrare una città difficile come la nostra, i fardelli pesanti da portare. Ed altri motivi personali e/o politici che non sappiamo, ma che rispettiamo. E si scongelano dimissioni già precedentemente date e poi congelate.

E così, quando avremmo bisogno di comprendere meglio quello che sta succedendo, e di individuare percorsi accurati di progettualità e sviluppo, continuiamo invece a fare esperienza del semplice amministrare. Perché l’esperienza di un’amministrazione di qualità non la facciamo da tempo.

Molti luoghi della Città, penso ad Aci Green Way, alla Villa Belvedere, allo spartitraffico di via Cristoforo Colombo, ecc., sembrano caratterizzarsi per l’assenza della giusta cura. Semplicemente e senza imbarazzo alcuno.

E sarebbe preferibile anche non avanzare critiche, se non si vuol incorrere nel rischio di essere banditi dall’orto dei cocomeri. Come accadde alla povera Piperita Patty, in una famosa striscia di Schulz.

Adesso aspettiamo l’arrivo di gente motivata, magari dopo aver ascoltato le legittime richieste di chi sostiene la maggioranza. Forse qualche tempo passerà, necessario per dare ascolto ai gruppi diversi e singole sensibilità. E teniamo presente che, se abbiamo già visto propositi di opposizione da chi continuava ad essere maggioranza, nulla impedisce di verificare disponibilità alla maggioranza da chi sta all’opposizione. Vedremo. L’importante è trovare la persona adatta, con le motivazioni giuste e che ci eviti ulteriori figuracce.

Ma intanto rimangono ancora due anni prima delle prossime comunali e ci sono anche le elezioni regionali in mezzo… In questi due anni sarebbe importante che fossimo in grado di assumere la consapevolezza che le parole che usiamo e i programmi elettorali che abbiamo fatto, possono solo essere uno strumento per co-costruire un futuro comune e migliore per chi verrà dopo di noi.

Se sono solo uno strumento per battere gli avversari e carpire il voto di chi si aspetta un salto di qualità amministrativa, abbiamo già perso.

Nello Pomona

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