martedì, Aprile 16, 2024
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Il trenino, l’ingorgo, la monnezza e le casette “ammuffite”. Mai così in basso.

ACIREALE – “Questa è una città strana” l’affermazione è del sindaco Stefano Alì in riferimento all’apertura di quattro chiese da parte della fondazione del Bellini. E’ vero siamo dentro una città strana perchè se fosse una città normale non avremmo visto il trenino turistico incolonnato tra le autovetture, in fila insieme al furgone della spazzatura. No, non avremmo visto tutto questo se non fossimo davvero in una città strana ed anche volgare e incapace a gestire il minimo sindacale in fatto di vivibilità.

Siamo una città strana perchè se fossimo stati in una città normale non avremmo visto casette di Natale piene di muffa prendere il posto della piazza per poi restare chiuse per alcuni giorni della settimana. Se fossimo in una città normale non avremmo potuto vedere tutta la giunta amministrativa, consiglieri comunali e presidente del consiglio comunale parati a festa per inaugurare un piccolo parco giochi all’interno dello scandalo villa Belvedere.

Siamo una città strana perchè se fossimo in una città normale nessuno avrebbe mai potuto pensare di istituire una zona 30 in quelle strade del centro storico dove per raggiungere trenta km/h bisogna aspettare le ore 14:00 del 15 agosto. Siamo strani davvero ed anche di più quando durante il “Natale Felice” rappresentanti autorevoli del mondo della disabilità affermano che “Acireale è la città dei diritti negati ai disabili, la città delle mille barriere architettoniche”. Si, siamo strani e lo siamo perchè da troppo tempo i cittadini sensibili e attenti sono stati relegati a voce “strana” mentre i sapientoni, quelli che si sono autostoricizzati trovano sempre un posto da presidente, da membro di qualcosa, da direttore della “mennulata”.

Siamo strani ed anche senza dignità, perchè se avessimo avuto un minimo di amor proprio non avremmo mai potuto tollerare provvedimenti così inutili e dannosi per la vivibilità, così distanti anche solo per tentare di percorrere la strada dei Comuni virtuosi. In fondo non è più una questione di vivibilità ma di dignità. Un Natale misero, intossicato dal caos veicolare, con un trenino in mezzo al caos e qualche casetta ammuffita. Il babbo Natale che ospita i bambini delle scuole mentre le maestre sbarrano gli occhi nel vedere attraversare la strada ai piccoli alunni.

Siamo una città stranissima perchè se non fosse così oggi parleremmo di stupore e magia natalizia, invece siamo costretti a tenere i bambini lontani dal centro, portare i piccoli altrove per sfuggire a questa brutta atmosfera che avete creato senza neanche riuscire a comprendere che quello a cui stiamo assistendo resterà nella storia come il Natale peggiore mai visto prima.

Prima di chiudere riporto un commento estratto dal nostro gruppo Facebook. “Stamattina per andare alla casa di Babbo Natale con un passeggino ed una bimba per mano posteggiando ai Cappuccini ho rischiato la vita almeno un paio di volte…”

Vergogna!

(mAd)

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