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Ivan Castrogiovanni, la ZTL (1996)

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La” ZTL” figlia dell’ “isola pedonale”

Il 16 luglio del ’96 scrissi al laboratorio provinciale d’igiene e profilassi, all’ufficiale sanitario di Acireale e al… commissario di polizia una lettera avente per oggetto gli effetti devastanti sulla salute dei cittadini di via Galatea a seguito di ordinanza del sindaco ( Cristoforo Filetti) che istituiva il divieto di transito in alcune vie e nella piazza del Duomo dal tardo pomeriggio fino alle due della notte . Era la nascita dell’”isola pedonale”. Ma già l’anno prima avevo scritto, invano, allo stesso Laboratorio. Rimarcavo nella lettera che “ la via Galatea contiene tra l’altro tesori artistici che vengono quotidianamente sfregiati dal passaggio dei mezzi: basti vedere gli effetti sulla facciata della chiesa della Trinità; è una via cinquecentesca, avente sezione massima di cinque metri che in molti punti ( ad es.,collegio di santa Rosalia, chiesa di s.Camillo) si riduce a neanche quattro. Nella prima giornata di applicazione dell’ordinanza sono transitati per questa strada un veicolo ogni due secondi per le prime tre ore, ogni cinque secondi fino a mezzanotte. In particolare si è notato che in quelle ore i pedoni sono totalmente scomparsi per l’enorme accumulo di gas, per il traffico a velocità sostenuta e in assenza di marciapiedi.” Con significativa lentezza nel maggio del ’97 –come si vede nella foto da me scattata nello slargo Alessi, cioè in luogo relativamente aperto e alberato, quindi di per sè non del tutto rivelatore dello stato reale dell’inquinamento su via Galatea- un “laboratorio mobile per la misura dell’inquinamento atmosferico” venne piazzato dall’Assessorato per il territorio e l’ambiente, e lì lasciato per diversi giorni. Mai si seppe cosa quel laboratorio aveva rilevato….
Io sono, naturalmente, per il traffico limitato in TUTTO il centro storico (e quando dico centro storico intendo la più bella e antica via di Acireale, la Dafnica, nonchè la Galatea, che da sola contiene ben cinque chiese tra le più antiche della Città, le piazze S.Domenico, S.Biagio, S.Michele, S.Giovanni Evangelista, etc.) La “sperimentalità” di cui parla il sindaco è solo un mezzuccio per non ammettere che queste scelte vengono fatte non con seri studi (a proposito, dov’è il “piano del traffico” degli ingg. Partescano e Pasqua, pagato a suo tempo fior di quattrini?) ma con dei “motu proprio” e circondandosi di collaboratori scelti “intuitu personae” con cui esercitare un governo ben più “particulare” che autorevole. Naturalmente, non si parla più della via alternativa a via Galatea (nell’ex tracciato ferroviario), perchè l’urbanistica a Acireale si fa con inutili discorsi, per giunta di livello dozzinale. Altro che università! E dove sono finiti gli studi per il centro storico dei quarantacinque progettisti pagati circa un miliardo e mezzo di lire ai tempi di Portoghesi? Non mi si venga a dire che l’Amministrazione “non ha memoria”! Che sia smemorata, affari suoi. Ma è un dovere di chi amministra sapere di quale “parco progetti” dispone. O questo vale solo per determinati incarichi?
Naturalmente, avrei tanti consigli da dare, e sono sicuro che tantissimi tecnici farebbero altrettanto. Ma non è questo il modo per gestire una città che ha bisogno di professionalismo, di studio, di ricerca e non del dilettantismo che è così evidente, anche nel modo di affrontare i problemi del “piano regolatore”

Ivan Castrogiovanni

(sdm)

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