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La crisi di CambiAmo Acireale. L’organizzazione necessaria, anzi indispensabile

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La crisi di CambiAmo Acireale. L’organizzazione necessaria, anzi indispensabile. Una forza creativa ed organizzata ha portato ad una grande operazione di comunicazione politica che ha condotto Roberto Barbagallo ha vincere le elezioni e divenire sindaco di Acireale.

L’uso della comunicazione efficace, una segreteria politica imponente e messa a punto dell’on. Nicola D’Agostino, il comitato che si creò al fine di dare supporto nei contenuti e nella visibilità, produssero una messe di consensi. Ma oggi non basta, anzi è proprio questa organizzazione “last minute” che crea le principali difficoltà a quello che venne battezzato “CambiAmo Acireale”.

Cos’è oggi quel comitato e quali compiti svolge o dovrebbe svolgere? Una parte importante di quel comitato è oggi cda della Fondazione del Carnevale, l’on. Nicola D’Agostino è il principale referente del sindaco Roberto Barbagallo che ascolta prima l’onorevole e dopo, forse, il comitato. Una quota significativa di quel movimento si sente naturalmente nell’area democratica (i democratici), altri sono più vicini ad aree più conservatrici. All’interno della stessa area democratica vi sono dei distinguo tra i “secondocircolisti” e i fedeli al “neorenzismo” del circolo cittadino del PD, e qualcuno riceve anche delle proposte allettanti producendo, concretamente, ulteriori fratture.

Di fatto l’armata delle primarie (quelle dei settemila) oggi è senza organizzazione, senza struttura, senza partito, senza organi di controllo, senza una segreteria, senza portavoce. Ed è un problema serio. E’ una questione che vede, allo stato dei fatti, un blocco di circa 10 mila voti che non ha organizzazione, non è più riconducibile ad una segreteria politica e i compiti e i ruoli continuano a girare senza alcuna “regola politica”.

E’ finito il comitato CambiAmo Acireale? E’ solo un gruppo di persone che compone il nuovo cda del carnevale? E’ solo raccolta firme per l’adesione e la creazione del secondo circolo del PD? E’ tavolo interforze? E’ di supporto al sindaco? Indica ed ha indicato le nomine di sottogoverno? Insomma è necessario che la più grande forza del governo cittadino abbia un’organizzazione (anche aperta alla città, quindi a nuove adesioni) e che sia chiaramente riconoscibile con ruoli legittimati dagli organi interni di controllo e di gestione. La creatività è nulla senza organizzazione.

mAd

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