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La destra vota con la sinistra e viceversa. Le praterie ed il vento tra i capelli.

 

mad-accorintiLo schema del secondo turno (il ballottaggio) che abbiamo visto alle recenti elezioni amministrative acesi si consolida e va avanti senza alcuna titubanza e perplessità. Difficile risolvere le questioni quando in campagna elettorale si sono fatte delle scelte precise e chiare. In perfetta coerenza, quindi, la destra acese e il PD votano ed emendano le stesse storie, stessi argomenti, stesse posizioni. E’ una novità politica? Non direi proprio, è, al contrario, la normale prosecuzione di una politica che ha portato il circolo del PD acese a posizioni condivise con quella destra che ha governato Acireale per dieci lunghi, lunghissimi anni.

Non trovo tutto ciò preoccupante e neanche strano, la stessa formula (in buona parte) si ripete a livello Regionale e, da tanti anni, anche per i governi nazionali. Monti, Letta, Renzi hanno guidato e guidano il Paese con maggioranze trasversali dove ci sta dentro il Bersani (con il mal di pancia) e i peones di NCD. Tutti insieme o in maggioranza o all’opposizione da Udine a Portopalo senza chiedersi cosa ne pensa il flaccido elettorato italiano.

Ad Acireale poi la confusione regna sovrana. All’interno della maggioranza, fino ad oggi blindata e compatta nel voto, c’è di tutto. Da ex forzisti a progressisti, con un’insalata mista di confusi e disattenti. L’opposizione di destra e piddina poi rimane nell’angolo oscuro del caos politico. Se i forzisti al consiglio comunale non votano per finanziare in bilancio la demolizione dell’ecomostro sulla Timpa posso anche capirlo mi sfugge il significato del “no” del consigliere PD, questo proprio non riesco a comprenderlo. Come è difficile comprendere chi sta da una parte e chi dall’altra se consideriamo assenze strategiche, uscite tempestive dall’aula e altri “accorgimenti” che sanno di piccola strategia nazional paesana.

Non resta, quindi, che analizzare e comprendere le posizioni e le proposte che via via vengono immessi nello scenario politico e tentare di farsi un’idea oltre gli schieramenti classici che ad Acireale, dalle elezioni amministrative che hanno eletto Barbagallo, sono definitivamente tramontate.

Alla luce e nell’analisi della composizione del consiglio comunale e della dirigenza politica che ci sta dietro non rimane che produrre proposte ed opposizione fuori dal consiglio comunale ed è per tale ragione che a destra con Franchina e a sinistra con “La Putia” ci sono praterie che aspettano solo di essere cavalcate con il vento tra i capelli.

(mAd)

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