giovedì, Aprile 25, 2024
Google search engine
HomeCronacaLa Gazzena - Una Storia Acese ...

La Gazzena – Una Storia Acese Ep.1 Le Pietre Parlanti

Riprendiamo a parlare di Gazzena e di riserva della Timpa, anche alla luce del recente sequestro di un allevamento all’interno della riserva.

Lo facciamo riproponendo in 5 episodi l’inchiesta del giornalista Sebastiano Ambra che insieme al compianto Cesare Melfa attivista di Legambiente, ci accompagnano in un percorso all’interno di territorio straordinario per la storia di questa città, una storia che ha origini antichissime e che ancora divide la società civile e la politica di Acireale.

I territori della Gazzena erano fino al al XVI secolo terre comuni, ovvero aree demaniali a disposizione degli abitanti di Aquilia, la vecchia denominazione di Acireale, utilizzate per gli usi civici e le coltivazioni agricole e raggiunte dal centro storico da una fitta rete di “discese”, strade rurali di cui oggi resta ancora memoria .

Su questi territori pubblici, iniziano a mettere le mani i privati a partire dal 1581, i nobili acesi sfruttando un periodo di forte crisi economica dell’erario ottengono la proprietà dei terreni, in cambio di somme esigue come scrive il Can. Vincenzo Raciti Romeo

“….Esausto l’erario comunale per le somme pagate al governo in donativi e l’offerta del Caso dei Spagnoli ( eccidio della guarnigione spagnola in Aquilia); venuti meno gl’introiti delle tasse e delle gabelle a causa della emigrazione degli abitanti per le città e terre vicine, rimase il municipio nella impossibilità di sostenere qualunque spesa. Ma giacchè sempre bisognava pagare, si ricorse all’ultimo espediente di costringere al pagamento delle tasse gli emigrati e vendere alcune proprietà comunali. Ne fu fatta istanza a Marcantonio Colonna (Vicerè), che il 1° febbraio 1581 concesse la facoltà di alienare un determinato numero di terreni tra i quali la tenuta Gazzena da cui il comune ricavava poca somma a causa di alcuni diritti promiscui esercitati da varie persone; e  il 24 maggio obbligò gli emigrati a pagare le rispettive tasse….

GAZZENA LE PIETRE PARLANTI – EP. 1

Bisognerà attendere invece gli anni 80 del secolo scorso per arrivare al sacco della Gazzena .

La riserva non c’era ancora ed a Catania comandavano quelli che Pippo Fava dal suo giornale definiva ” I cavalieri dell’apocalisse mafiosa “, la speculazione edilizia ingoiava intere porzioni di costa siciliana, alimentata dalla corruzione di una classe politica incapace di progettare un futuro sostenibile e quasi del tutto asservita agli interessi dei grandi gruppi industriali e dei palazzinari.

Acireale non ne era immune e gli interessi economici avevano gia’ cambiato l’aspetto della frazione di Capomulini e dei territori a sud per procedere ad ingoiare l’area denominata Gazzena, precedentemente acquistata dai piccoli proprietari terrieri in parte minacciati dalla criminalita’ organizzata, come avvenne a Marina di Melilli ed in tante altre realta’ rurali, sulle quali gli interessi speculativi e la connivenza delle amministrazioni politiche avevano un unico obiettivo, estrarre denaro dal territorio a qualunque costo… segue.

Fabio D’Agata

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments