giovedì, Aprile 25, 2024
Google search engine
HomeCulturaLa Gomma che visse due volte:da total black a green style,innovazione e...

La Gomma che visse due volte:da total black a green style,innovazione e sostenibilità nel riuso dello pneumatico

copertoni

“Ops! Mi sono fatto male,mi sono bucato,Ops! È arrivato l’inverno,le strade son fredde e devo essere sostituito con quelle termiche.

E adesso? E adesso cosa ne sarà di me se poi giungo alla fine della mia vita?
Umm..Se per il trasporto non servo più, non mi butto, ma mi trasformo!”.
Questo potrebbe sembrare il monologo recitato da un personaggio di un qualunque cartone animato dotato di super effetti speciali; si si, uno di quelli che si vedono in questi ultimi tempi e che allenano moltissimo la fantasia di grandi e piccini.
Beh si, in effetti potrebbe esserlo,anzi diventarlo, se noi, la grande società dei consumi, gliene dessimo la possibilità.
Parliamo dello pneumatico, grande protagonista dello scenario green style nel resto d’Europa, attore alle prime armi dalle enormi potenzialità, ma poco sviluppate nel Belpaese.
image1Solo in Italia ogni anno circa 400.000 tonnellate di pneumatici, provenienti da automobili, motociclette e veicoli industriali e da lavoro, giungono a fine vita, diventando così PFU, Pneumatici Fuori Uso. Gli pneumatici non possono essere destinati alle discariche, sono scarsamente biodegradabili e se bruciati sprigionano nell’atmosfera sostanze tossiche. Con l’avvio del nuovo sistema nazionale di gestione degli pneumatici fuori uso, i produttori e gli importatori di pneumatici hanno il compito di recuperare un quantitativo di PFU pari a quello immesso sul mercato nazionale nell’anno precedente. Produttori e importatori, inoltre, sono tenuti a svolgere attività di ricerca, sviluppo e formazione, riconvertendo ciò che sembrava soltanto un rifiuto oneroso di difficile smaltimento, in una risorsa economica ed eco-compatibile, nel rispetto dell’ambiente.
Le vie dello pneumatico sono infinite, infatti, grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche, una volta trasformato in granuli, questo può trovare applicazioni in numerosi ambiti, da quelli più tecnici e di pubblica utilità a quelli più innovativi e insoliti. Si va infatti dai campi da calcio, le piste di atletica e le superfici equestri alle aree gioco per i bambini, dagli asfalti modificati, nei quali l’aggiunta di gomma permette performance più elevate rispetto alle comuni pavimentazioni, conferendo maggiore durabilità, silenziosità e aderenza in frenata.Inoltre, è possibile impiegarlo per realizzare gli elementi di arredo urbano come cordoli, dissuasori di sosta, rotonde, dossi rallentatori, spartitraffico dotati di elevati standard di sicurezza grazie alla loro consistenza elastica fino agli impieghi nel settore dell’edilizia, con isolanti acustici e termici.Ed ancora gli PFU possiedono un potere calorifico paragonabile a quello del pet coke o di un carbone di ottima qualità e costituiscono quindi una fonte energetica più pulita ed ecocompatibile, ampiamente utilizzata dalle industrie che hanno bisogno di grandi quantitativi di energia, come cementifici o cartiere. La presenza di gomma naturale e di fibre derivate da cellulosa negli PFU, infatti, consente di ridurre considerevolmente la quantità di CO2 fossile emessa dagli impianti di combustione che impiegano gli pneumatici fuori uso in sostituzione dei combustibili fossili.
image2Da quache anno, però, le ricerche e gli utilizzi degli penumatici riciclati si stanno ampliando, concentrandosi sullo sviluppo di oggetti di uso quotidiano in cui importanti sono il design e l’aspetto estetico. Il settore della moda come quello dell’arredamento e dell’architettura stanno guardando con grande interesse alla gomma riciclata, con cui attualmente realizzano borse, cinture, vasi portafiori e fioriere da esterni, sedie e divani, con la volontà di mettere presto in commercio una gamma molto più ampia di prodotti, ancora in fase di studio. I risultati ottenuti dal riuso degli pneumatici dismessi sono a dir poco stupefacenti: l’ impiego della gomma riciclata, infatti ha confermato la possibilità di produrre oggetti tecnologici e funzionali e dotati anche di un animo green e di valore estetico. Potremmo quasi trasporre l’ antico concetto greco del καλὸς καὶ ἀγαθός,( kalòs kai agathòs ) a questi oggetti che ,appunto diventano in maniera inscindibile belli e buoni.
Ma,nonostante i buoni propositi, gli spunti progettuali che possono derivare dall’ impiego dello pneumatico, il nostro paese non sembra mostrare particolari inclinazioni nei confronti del concetto di riciclo in generale.
Purtroppo però, soprattutto in Italia, questo tema non è ancora considerato come portatore di valore aggiunto. Il materiale riciclato è ancora troppo spesso percepito come un materiale di seconda scelta che offre performance inferiori.
Ed allora cosa aspettiamo? Non mostriamoci prevenuti di fronte a nuove idee, usciamo dalla logica che chi cambia la vecchia con la nuova trova “a so malanova”.
Non si trovi il brutto, il poco accattivante, ma qualcosa a cui non siamo molto abituati, forse per mancanza di cultura.

Sono vere e proprie occasioni, se sappiamo guardarle con occhi diversi“, citando un noto spot di telefonia.
Cristina Patanè

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments