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La lettera dell’amministrazione Barbagallo a Babbo Natale.

 

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Per Natale si chiede ai bambini di scrivere la letterina a Babbo Natale e, quelli più accorti, prima di slanciarsi a scrivere una lista di regali che desiderano ricevere non si lasciano sfuggire l’occasione per elencare le azioni buone che hanno compiuto e, non manca, la sequenza aurea dei buoni propositi.

L’amministrazione Barbagallo da giugno a Natale che lista di buone azioni e quanti buoni propositi ha scritto nella sua “letterina” al nonno del polo nord?

La descrizione dei buoni propositi è scritta già da tempo nel programma elettorale con cui si sono sottoposti al giudizio degli elettori. Una lista bella lunga, articolata e ben congegnata. Dal rispetto per l’ambiente, alla vivibilità e di slancio verso una città aperta ai bambini e solidale con gli anziani e i meno abbienti. Una città “no slot”, un luogo ripulito dall’amianto, una comunità con un progetto preciso e posta davanti alla necessità di riprendersi un’identità perduta.

Le buone azioni che l’amministrazione descrive, sempre tra le pagine della lettera a Babbo Natale, sono relative all’impegno (anche fisico) profuso per ripulire in fretta la città devastata dalla tromba d’aria del 5 novembre, il tentativo di far rivedere la luce al Teatro Bellini, la pista ciclabile ai fini di dare una possibilità di mobilità verde, una nuova ditta per la gestione dei rifiuti e un nuovo capitolato che lascia ben sperare, lo stanziamento in Bilancio per l’abbattimento dell’ecomostro sulla Timpa, il convincimento che la barriera sottomarina è inutile e dannosa.

Come tutti i bambini anche l’amministrazione Barbagallo nasconde qualche cosa a Babbo Natale. Il silenzio intorno alla questione amianto a Pozzillo, un silenzio ancora più forte per la vicenda, decennale, delle Terme di Acireale, tempi lunghi, lunghissimi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nessun potenziamento del trasporto pubblico, l’apertura del corridoio centrale di piazza Duomo, la Cittadella del Carnevale che per rimetterla in sesto converrebbe buttarla giù e ricostruirla da zero. Tempi troppo lunghi per la messa in sicurezza e la riapertura della villa Belvedere e, certamente, il taglio degli eucalipti in zona Fanciullo.

Babbo Natale leggerà la lettera e l’amministrazione Barbagallo riceverà i regali ma sa che l’attende un 2015 difficile dove tanti punti programmatici dovranno giungere a compimento. Il 2015 rimuoverà, per sempre, la frase “diamogli tempo”. Il tempo è ora.

(mAd)

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