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La nuova Cittadella negata… replica alla nota del Consigliere Sorace da parte di Seminara e Scalia

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Continua la polemica sul piano >triennale ed il mancato inserimento per incongruenze burocratiche del terreno da destinare alla nuova Cittadella del Carnevale, voci vicinissime all’Amministrazione confermano che il terreno e la sua destinazione saranno comunque trattati con il PRG. Intanto in seno alla III commissione è sorta una disputa a distanza tra il Consigliere di opposizione Nino Sorace e i due di maggioranza Luciano Scalia e Salvo Seminara.
Da quest’ultimi riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Le allucinate dichiarazioni del collega Sorace, restano frutto del suo ossessivo protagonismo mediatico e dettate dalla assoluta mancanza di corretta informazione, avendo lo stesso abbandonato i lavori d’aula con largo anticipo rispetto ai fatti menzionati. La paventata mancanza di coesione nella nostra compagine di maggioranza , resta un’utopia della sua creativa immaginazione , peraltro non condivisa da altri. A tutti i presenti ai lavori consiliari di giovedì scorso, è apparso chiaro come le nostre detetminazioni di voto, seguite a puntuali e precedenti dichiarazioni, siano state di ferma protesta, nei confronti degli uffici che non hanno seguito i dettami di indirizzo politico, dati ai fini di una corretta e congrua stesura di uno studio di fattibilità a corredo di un emendamento tecnico, alla fine non redatto dagli stessi uffici malgrado le loro rassicurazioni date al nostro indirizzo, per l’inserimento nel piano triennale di un’opera reputata da tanti , ( anche dal cons. Sorace che ha sottoscritto l’atto di indirizzo) di grande impatto strategico , soprattutto a livello turistico. Giammai alcuna contestazione è stata dai sottoscritti mossa nei confronti dell’Amministrazione e dell’assessore Ardita, che si è speso, senza riserve alcune, nel merito del progetto. Meglio avrebbe fatto il collega Sorace a far valere in aula, insieme a noi ed altri colleghi, il primato della politica nei confronti di una burocrazia sempre più fine a se stessa, anziché tentare maldestramente la via di una retorica stantia e vecchia maniera, ormai fuori dall’attuale contesto storico e mistificatrice della realtà dei fatti.

(santodimauro)