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La pioggia e le paure

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Dal quel 5 novembre 2014 negli Acesi è cambiato il modo di relazionarsi con gli eventi metereologici.
Una piovosa giornata autunnale si trasformò in una catastrofe per la Città.
Una tromba d’aria venuta dal mare s’inerpico per la Timpa di Santa Caterina e risalendo per i Morti verso il centro seminò distruzione dove passava.
Una giornata che rimarrà negli annali per la Città di Acireale con tutte le polemiche che ne seguono ancora riguardo la ricostruzione.

Da allora noi Acesi siamo cambiati, siamo diventati diversi nel rapportarci con le condizioni atmosferiche.
Una volta le app degli smartphone riguardanti le previsioni metereologiche erano poco consultati, ora siamo tutti più informati sulle condizioni del tempo per almeno i prossimi sette giorni.
I bollettini sul rischio idrogeologico della Protezione Civile Regionale erano sconosciuti ai più, ora sono di giornaliera consultazione.

Abbiamo cambiato il nostro approccio con la pioggia.
Una comunità, in origine contadina come la nostra, nello scandire delle stagioni segnava i ritmi della vita e del rinnovarsi stesso della natura.
La pioggia era vista in modo benefico in quanto fondamentale per la vita stessa delle piante e dell’uomo.
Anche i modi di chiamare la pioggia dava quel senso di familiarità: quando pioveva sottile simuliava , se cadevano gocce sbrizziava, ed era ad assuppa viddano ad indicare che era pioggia leggera e pertanto  il contadino continuava a lavorare la terra per non perdere una giornata di lavoro.
Se poi chiuveva di malicristiani,  era meglio starsene rintanato a casa.

Il tempo passa, tutto cambia, se cent’anni fa si regolavano con le divinazioni degli almanacchi di Barbanera o di Frate Indovino, poi con le previsioni del Colonello Bernacca ora possiamo collegarci col satellite che ci piace di più e ai siti meteo che pullulano nel web.

Acireale è diventata metereopatica,  stiamo vigili e controlliamo tutti continuamente: monitoriamo la situazione che neanche l’aeronautica militare (non me ne voglia Petra Sappa).
Abbiamo legato i ritmi della vita ai mm di pioggia previsti, la programmazione a breve si fa col bollettino meteo.
Quelli che sono i più aficionados ai bollettini meteo e della Protezione Civile sono gli studenti, che dalle allerta meteo traggono un giorno di vacanza.
Il Sindaco ne sa qualcosa…

(santodimauro)

 

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