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La politica, la mancanza di chiarezza ed il ruolo dei social

Il 19 agosto scorso, con una comunicazione sul suo profilo facebook, il nostro Sindaco, ing. Stefano Alì, ci informava che il suo vice aveva “presentato, per motivi personali, le proprie dimissioni da assessore lasciando gli incarichi ricoperti”.

Trascorrono pochi minuti che dal suo profilo l’ex vice-sindaco, ing. Pirrone, con una nota (qui: https://www.facebook.com/salvatore.pirrone.543/posts/2452828444811507) spiega con chiarezza  come “…. l’evidente stima del sindaco nei confronti di elementi della passata amministrazione e la sua grande bontà d’animo, a mio parere, offuscano la sua visione politica d’insieme e limitano il netto distacco dal passato. Non è questa la politica che avevo immaginato in campagna elettorale. Mi appare un tradimento morale verso gli elettori che avevano chiesto il cambiamento, ed una amnistia morale di quanto accaduto a febbraio 2018, priva di ogni concreto miglioramento culturale.” Va letta tutta questa nota, per capire che c’è tutt’altro che un’esposizione di motivi personali. 

Ma il giorno 24 agosto, il Sindaco ritorna sul tema con un’altra nota. Sempre sul suo profilo. Dopo aver argomentato che il suo “ritorno al lavoro, dopo brevissime vacanze, è stato estremamente impegnativo e non mi ha permesso di rispondere immediatamente alle gravi affermazioni dell’ex assessore e vice sindaco Ing. Salvo Pirrone”, il nostro Sindaco continua asserendo che “screzi e divergenze caratteriali erano continui, ad ogni riunione l’assessore Pirrone si sentiva sotto attacco e la situazione era ormai degenerata. Al ritorno dalle sue vacanze nello Zimbabwe ho chiesto un incontro ed ho evidenziato come ormai non c’era più l’armonia sufficiente per poter procedere insieme in questo impegno per la città. Ritenevo che fosse più generoso chiudere la collaborazione con le dimissioni piuttosto che revocare l’incarico”. 

Le dimissioni da un incarico assessoriale, non vanno presentate per iscritto? Come mai non è stata pubblicata la lettera dell’ing. Pirrone sul sito del Comune insieme ai ringraziamenti del Sindaco per il suo operato in modo da chiudere il tutto in maniera formalmente ineccepibile? 

Bisogna sempre presumere la buona fede negli altri. Può darsi che il nostro Sindaco avesse motivi seri per non averlo fatto. Ed anche se la distanza tra i motivi personali addotti dal sindaco e le differenti visioni politiche sottolineate dall’ex vice, lasciava e lascia più di qualche perplessità, pazienza. 

La speranza di nuovi assessori che con rinnovato sprint avrebbero portato nuova linfa alla squadra amministrativa, prendeva il sopravvento sul desiderio di chiedere conto in modo preciso e circostanziato di quanto avvenuto. Nessun social lo ha fatto, né – a mia memoria – in Consiglio Comunale si sono avanzate richieste specifiche di chiarezza.

Però ieri la storia è sembrata ripetersi, in peggio, con le dimissioni del CdA della Fondazione del Carnevale. 

Andiamo con ordine. 

Durante il Consiglio Comunale del 19 settembre, il Sindaco in fase di comunicazione all’aula asserisce: “oggi il consiglio di amministrazione della Fondazione del Carnevale ha rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili. Il presidente Fazio e l’intero CdA hanno ritenuto di prendere la suddetta decisione, dopo avere subito una sorta di linciaggio personale sui social e nel parco mediatico in genere”. 

Come dire, visti gli attacchi violenti che hanno dovuto subire sui social, gli amministratori della Fondazione si sono sentiti costretti a rimettere il loro mandato. Naturalmente, come per il caso dell’ex vice-sindaco, seguono i ringraziamenti del caso, per il lavoro svolto da chi lascia.

Sono parole pesanti. Oggi una delle sfide più significative dei nostri tempi è quella di incarnare e far emergere valori anche differenti, nella speranza che generino confronti democratici e non conflitti. Ma se vediamo nell’argomentare dell’altro, che dovremmo servire con il nostro ruolo, caratteristiche di linciaggio verbale e personale, che servizio stiamo facendo? 

Ma ieri arriva puntuale, come un orologio svizzero, la smentita. 

Con una nota a firma dell’ex presidente della Fondazione, che, volendo sgomberare “il campo da dubbi ed inesattezze” sottolinea come “il CdA ha si rassegnato spontaneamente le dimissioni ma non certo d’iniziativa propria: sono il risultato di una precisa richiesta di dimissioni arrivata, legittimamente si intende, dal Sindaco di Acireale, Stefano Alì”.

Non solo, ma nella nota si aggiunge pure che appare “poco credibile affermare che il CdA possa aver presentato le dimissioni perché sotto pressione negativa dei social, parliamo infatti di professionisti, uomini e donne di esperienza in grado di fare fronte ad ostacoli ben più alti del cortile mediatico che si è creato”.

Insomma smentiscono chiaramente quanto detto dal Sindaco.

Una cosa è certa: la smentita del CdA della Fondazione ci mette in difficoltà. Perché non sappiamo come spiegarci le parole del Sindaco in Consiglio. Non si erano dimessi perché avevano subito una sorta di “linciaggio personale sui social e nel parco mediatico in genere”? Oppure le dimissioni sono state chieste dal Sindaco per aver mancato gli obiettivi? E cosa c’entrano i social e i media in genere? Perché screditarli così?

“L’effetto della sostituzione della verità dei fatti con la menzogna non è solo che le bugie vengano accettate come verità e la verità considerata una bugia, ma che il senso con cui ci orientiamo nel mondo reale  – e la differenza tra vero e falso è uno degli strumenti mentali che utilizziamo – viene distrutto” (H. Arendt).

E il disorientamento che ne deriva spinge sempre più al silenzio ed al disinteresse. Che è il contrario della tanto auspicata partecipazione.

Non abbiamo bisogno di eroi poco credibili, ma di gente umile capace di mettersi al servizio della città con i propri talenti e che accetti l’onere (oltreché l’onore) che ciò comporta.

(Nello Pomona)

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