martedì, Aprile 16, 2024
Google search engine
HomeCronacaDal MondoLe canzoni dei Beatles - "I Am The Walrus"

Le canzoni dei Beatles – “I Am The Walrus”

lennon
Con tanto materiale di qualità, è ovvio che molte canzoni che sarebbero uscite su 45 giri per qualunque altro gruppo, non diventarono mai un singolo dei Beatles. In questo la sorte dei due principali compositori fu molto diversa. Mentre molte delle straordinarie canzoni di McCartney che non uscirono come singolo (All My Loving, Yesterday, Michelle, Here There And Everywhere) apparirono soltanto sugli album, diverse canzoni di Lennon che avrebbero meritato il lato A vennero relegate sul lato B (Rain, Revolution, Don’t Let Me Down), spesso tra le proteste del loro autore.
Di questi casi, I Am The Walrus costituisce senz’altro l’esempio più notevole, considerata anche la relativa inconsistenza della canzone sul lato A, Hello Goodbye.
Le registrazioni di I Am The Walrus iniziarono il 5 settembre del 1967, nemmeno 2 settimane dopo la morte di Brain Epstain, il manager che aveva scoperto e imposto i Beatles al mondo. Brian si era sentito probabilmente smarrito dopo l’abbandono dei concerti dei Beatles, il che ridimensionava molto i suoi compiti operativi nella gestione dei Fab Four; per quanto Epstein gestisse altre star di fama mondiale, è evidente che nessuna, soprattutto nei termini emotivi così importanti per una persona così sensibile, poteva paragonarsi a loro.
Al tempo stesso, la sua scomparsa sancisce senza dubbio l’inizio della fine dei Beatles che, privi di Brian, iniziarono ben presto a perdere coesione e visione comune: di lì a un anno, le astiose sedute per il White Album avrebbero chiarito che l’avventura era ormai finita, per quanto l’agonia si prolungò per ancora un altro anno e un paio di album. Se l’ispirazione di I Am The Walrus fosse riconducibile ad un solo elemento, sarebbe facile individuarlo nell’espressione di furioso dolore con cui Lennon aveva reagito alle morti importanti della sua vita (lo zio George, marito di zia Mimi, la madre Julia, l’amico e quinto beatle Stuart Sutcliffe).
Mentre il contributivo esecutivo degli altri Beatles è meno notevole che in altre occasioni, lo straordinario arrangiamento di George Martin, da molti considerato il suo miglior intervento su una canzone dei Beatles (per quanto sia difficile non considerare anche Strawberry Fields Forever e Being For The Benefit Of Mr. Kite) rende l’insieme ancora più ipnotico e disturbante: lo straordinario epilogo del periodo psichedelico dei Beatles è servito. (da pepperland.it)John Lennon: voce raddoppiata, piano elettrico
Paul McCartney: cori, basso
George Harrison: cori, chitarra solista
Ringo Starr: batteria
Sidney Sax: violino
Jack Rothstein: violino
Ralph Elman: violino
Andrew McGee: violino
Jack Greene: violino
Louis Stevens: violino
John Jezzard: violino
Jack Richards: violino
Lionel Ross: violoncello
Eldon Fox: violoncello
Bram Martin: violoncello
Terry Weil: violoncello
Gordon Lewin: clarinetto
Neil Sanders: corno
Tony Tunstall: corno
Morris Miller: corno

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments