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L’Oratorio, un luogo di speranza.

Le attività dei Padri Filippini a San Nicolò

Per far fronte ai bisogni del territorio in forte sofferenza a causa della pandemia da Sars-CoV-2, la Chiesa cattolica si è impegnata in azioni di solidarietà e cura specie nei confronti delle persone più bisognose e vulnerabili.

Ad Acicatena, la Congregazione dell’Oratorio, provata dalla recente scomparsa di P. Dino Magnano, comincia a riprendere piccole attività con i ragazzi nel rispetto delle norme anti contagio. Gel, mascherine e distanziamento.

Siamo andati a trovare nella Chiesa nuova di San Nicolò, Padre Stefano Panebianco, che ci rende partecipi dell’azione educativa della mattinata di sabato. “Diversi ragazzi presenti oggi qui non hanno lezioni né in presenza né in DaD. – tiene a sottolineare – Tranne qualcuno che ha ottenuto il permesso dai propri genitori per poter essere presente e partecipare al progetto di bonifica, di pulizia di quest’area attigua alla chiesa ed al campetto dove si vede purtroppo in giro tanta spazzatura che ci impegneremo a raccogliere, ovviamente differenziandola”. Poi rivolto ai ragazzi, aggiunge “quante volte abbiamo visto volontari pulire le nostre spiagge. Noi abbiamo pensato di cominciare da casa nostra. Prima puliamo casa nostra e poi andiamo anche in spiaggia… Siamo qui per bonificare questa zona che anche a causa del Covid-19, ultimamente non abbiamo più utilizzato. Tra queste erbacce emerge spazzatura di ogni genere, per questo vi ho suggerito di portare i guanti …”

Una realtà importante l’Oratorio dei Padri Filippini, in una zona di Acicatena molto popolata qual è San Nicolò. Basta dare un’occhiata al numero dei ragazzi seguiti per rendersene immediatamente conto. “Come Oratorio, dice P. Stefano, abbiamo circa 150 fra bambini e ragazzi iscritti e partecipi alle attività, mentre per quanto riguarda la catechesi di formazione ai Sacramenti, dove anche in questo caso l’Oratorio diventa trainante, abbiamo più di 450 iscritti l’anno”.

E sono numeri che danno anche una chiara dimensione di quanto le attività extrascolastiche sono importanti per la crescita e di come l’Oratorio sia sempre un luogo di incontro autentico, di incrocio di vite, di ascolto vero, un posto in cui al centro c’è il cuore libero di chi impara ad amare. Sono cresciuto anch’io all’Oratorio e, se anche i tempi sono cambiati, il profondo desiderio di amore, speranza e libertà è sempre lo stesso nei ragazzi di ogni tempo e provenienza.

Infatti P. Stefano alla domanda relativa a come è cambiato in questi anni l’Oratorio ci dice che “l’Oratorio fondamentalmente si muove sempre sugli stessi binari: la formazione spirituale, umana e culturale delle persone”. E le famiglie? “Le famiglie vengono avvicinate dai bambini e dai ragazzi. E’ più facile fare conoscenza degli adulti tramite loro che il contrario.”

L’Oratorio che nonostante i tanti social “non si è mai fermato. Anche se non siamo riusciti per le motivazioni che conosciamo a portare avanti le attività consuete, i ragazzi sono stati sempre presenti in tutti i modi possibili e ci hanno sempre stimolato a proporre progetti dove loro potevano sentirsi coinvolti”

Buon lavoro P. Stefano, buona vita ragazzi

Nello Pomona – Graziella Tomarchio

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