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Noi stiamo con Teo

teoRaspanti, Teo e la celebrazione della messa per il 25° anniversario di sacerdozio del parroco della chiesa di Aci S. Filippo don Alessandro Di Stefano. La notizia viene riportata alla “red” di FanCity Acireale da un membro della stessa. Appresa la cosa abbiamo cercato di capire la fondatezza della notizia e volevamo capire se il vescovo di Acireale ne era a conoscenza. Abbiamo, quindi, contattato Anna Pilozzi della Caramella Buona e le abbiamo comunicato quanto di nostra conoscenza. La Caramella Buona chiede immediatamente conferma dei fatti proprio al vescovo Raspanti che conferma e aggiunge “sono stato io ad autorizzarlo”. Abbiamo anche cercato di recuperare qualche scatto fotografico ad ulteriore supporto della notizia ma senza successo. Successivamente abbiamo ragionato insieme alla Caramella Buona quale modalità seguire affinchè la notizia, da noi considerata importante e degna della massima divulgazione, potesse essere trasmessa. La Caramella Buona ha deciso così il format del video sul canale Youtube registrato dal presidente Roberto Mirabile e, appena online, lo abbiamo postato nel gruppo, nella fan page e nelle nostre bacheche. Un modo esemplare di riprendere il discorso dopo anni di silenzio da parte delle gerarchie vaticane.

Sappiamo che la pena, inflitta in primo grado, è sospesa e sappiamo il significato di garantismo ma rimane, lo stesso, un dato inquietante. Pena sospesa, d’accordo, ma durante questa fase mons. Chiarenza può svolgere le funzioni? Non siamo esperti di diritto canonico e non siamo interessati ad esserlo e crediamo senza dubbi a quanto afferma il vescovo Raspanti a Live Sicilia. “Ho agito nel pieno rispetto della normativa. Ho fatto un’eccezione in forza di alcune condizioni assolutamente delicate, particolari e limitate a un’occasione specifica, dove ero presente e garante. Il decreto cautelare da me emesso c’è e rimane”.

Se questi modi, quindi, non sono in contrasto con il diritto di Santa Romana Chiesa e con la sentenza di primo grado poco conta, quello che resta è l’idea che ci siamo fatti di un vescovo, che come tanti “vertici” cattolici, tende a pensare che le “condizioni assolutamente delicate” riguardano solo i membri della chiesa dimenticando che condizioni ancora più delicate sono quelle dei credenti che ancora sperano in una chiesa in grado di cambiare e di non deludere.

Noi non ci stupiamo, sappiamo bene che niente cambia nella chiesa cattolica e non siamo per nulla delusi ne ci sentiamo offesi: è tutto ovvio, ripetitivo e patetico.

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