Fancity Acireale

Nomina Chiarenza.Giuseppe Contarino respinge le accuse: “Illazioni fuori luogo”

zelantea

“Ho letto con rammarico gli scritti di Fabio Greco e di Caramella buona sulla nomina di mons. Chiarenza a socio in soprannumero del Sodalizio. Non conosco i loro indirizzi, pertanto chiedo a Lei di ospitare un doveroso chiarimento. Ritengo, anzitutto, che ci sia un equivoco da chiarire. Mons. Carlo Chiarenza non è stato eletto, sia pure in soprannumero, tra i soci effettivi dell’Accademia, ma ne è stato escluso. Era tra i 24 soci effettivi, cioè tra quelli chiamati a gestire il Sodalizio, a eleggere il consiglio direttivo, a curarne le pubblicazioni, a partecipare alle assemblee, ora non lo è più. Il suo posto è stato dichiarato vacante e potrà essere occupato da altri.
Chiarito ciò resta la sua ammissione nella categoria dei soci soprannumerari. Non poteva essere cacciato con ignominia e disonore? L’Assemblea – quindi tutti i soci e non solo io o il consiglio direttivo – non ha ritenuto di farlo perché mons. Chiarenza è stato ritenuto colpevole dei fatti contestatigli soltanto da una sentenza del tribunale ecclesiastico di primo grado. Che è stata appellata. Quella di secondo grado non è stata ancora emessa, malgrado le esortazioni di Papa Francesco a fare presto.
Tra i nostri soci effettivi ci sono due alti magistrati, tre vescovi e dodici docenti universitari, i quali, nella loro prudenza ed esperienza, hanno optato per la decisione adottata, che potrà essere ulteriormente rivisitata al momento opportuno. Ogni altro tipo di illazione è fuori luogo.
Ci sono poi un paio di punti da chiarire.
Anche nella fretta del primo articolo non addossai a Teo la responsabilità di un atteggiamento ignobile, considerata l’età che aveva. Dissi soltanto che nella registrazione c’era qualcosa per me non chiara. Punto.
Quanto al mio contributo alla cultura acese, ha ragione da vendere. Non è il solo a pensarla così. Anch’io condivido il suo disappunto. E, tuttavia, la prima volta che verrà ad Acireale avrei piacere di incontrarla, non fosse altro che per metterla a giorno di qualche attenuante.
Quanto al fatto, infine, che l’Accademia sia cosa mia, apprezzo la sua boutade. Devo dirle, però, che non le fa onore. Sa di mercato del pesce”.