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Non si azzera la giunta e gli assessori diventano sette. Di Prima e Manciagli in pole position

ACIREALE – Uno dei tormentoni di questa torrida estate acese è stato ed è certamente quello relativo all’allargamento della giunta amministrativa. Gli assessori passeranno da cinque a sette e questo aumento di personale amministrativo non comporterà l’aumento dei costi della politica. Il monte emolumenti dei cinque sarà, infatti, distribuito per sette così che questa azione di contenimento dei costi, siamo abbastanza sicuri, scontenterà qualcuno della squadra che potrebbe passare dal “tempo pieno”  al part time. I costi vanno contenuti ma, in ogni caso, bisogna anche pensare al vivere quotidiano.

Il sindaco Alì non azzera la giunta, sarebbe stata una scelta possibile e auspicabile se consideriamo le numerose défaillance di alcuni dei suoi delegati. Alì, quindi, non azzera e, dopo aver ricevuto il “gran rifiuto” dell’ex assessore Antonio Coniglio, si appresta a nominare due nuovi assessori che certamente avranno sulle spalle notevoli responsabilità e l’onere  di far dimenticare il primo inutile anno di amministrazione pentastellata.

Come abbiamo scritto più volte l’avvocato Mario Di Prima dovrebbe entrare in giunta ed occuparsi di cultura e di contenzioso. Due argomenti che potrebbero essere alla portata dell’avvocato fondatore dell’Associazione Costarelli, considerato che in ambito culturale sono anni che Di Prima organizza eventi ed incontri mentre per  il contenzioso sono queste, tra l’altro, le attività che fanno parte integrante dei compiti di un legale. Di Prima, tra l’altro, è ben visto dalla Curia acese e il suo essere moderato lo pone certamente in un’area centrista ben lontana dalle convinzioni post- ideologiche dei grillini. Ma, si sa, i riferimenti ideologici sono passati di moda e quindi non stiamo qui a spaccare il capello in quattro, l’avvocato Di Prima sarà valutato per le capacità e le azioni che proporrà nella sua prossima attività amministrativa e… amen.

L’altro nome? Si è tanto parlato dell’operazione Coniglio ma la stessa è naufragata dal momento in cui l’ex assessore della giunta Barbagallo aveva posto, come pregiudiziale, l’azzeramento della giunta e del cda della fondazione del carnevale. Come detto prima Alì non è uomo di “rivoluzioni” e così Coniglio si è defilato in un luogo politico non bene precisato. La sua rottura con la compagine “dagostiniana”, l’assenza dalla scena politica e il rifiuto a far parte della giunta grillina, lo relegano nell’oblio in attesa di ricollocazione non politica (democristiano dalla nascita) ma di gruppo o di partito.  L’altro nome? Prende sempre più consistenza la voce che indica come prossimo assessore della giunta Alì il consigliere comunale pentastellato Fabio Manciagli che dovrebbe occuparsi di turismo. Con l’eventuale presenza di Manciagli in giunta si riequilibria l’asse politico: entra un civico democristiano insieme ad un pentastellato convinto, zero a zero e palla al centro.

Riusciranno le due prossime ed eventuali nomine a produrre atti e azioni per ridare slancio ad una città che si dibatte in mille difficoltà? Chi può dirlo. Al momento possiamo certamente affermare che ad Acireale ha vinto le elezioni Stefano Alì con la bandiera dei 5 stelle ma il percorso politico sembra proprio andare verso una scelta di tipo civico con qualche stella a fare da inutile contorno. Contenta l’on Foti? Chissà.

(mAd)

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