mercoledì, Aprile 24, 2024
Google search engine
HomeNewsN’sùggicu unico

N’sùggicu unico

Scopro ieri sera una parola nuova, sùggicu, che non mi era mai capitato di sentire prima. Lo scopro a proposito di uno scritto, certamente di fantasia, che sarebbe stato proposto per il numero unico sul carnevale cittadino di quest’anno ma poi si è scelto di non pubblicare.

Lo scritto, rintracciabile qui , riporta questo passaggio: “Qualcuno al Palazzo di città li ha definiti un sùggicu insopportabile”, riferito a noi di Fancity.

Non vi nascondo che, freudianamente, con un po’ di libere associazioni mi sono venute in mente le battutine sulla vendita del gruppo, sul fatto che siamo al soldo di qualche potente di turno, sulla bassa lega delle nostre opinioni e critiche, sulla violenza dei social, ecc.

Eppure proprio da Fancity (che si è presa anche tante critiche proprio per questo) sono partite tante esperienze che vi hanno trovato uno spazio fecondo per proporre le proprie idee alla città; eppure per ogni critica che alcuni di noi potevano fare alle amministrazioni che si sono avvicendate, fino  alla attuale, altri (sempre di noi) hanno sempre provveduto a fare da contrappasso facendo rilevare costantemente interventi che ne mettevano invece in risalto le capacità e l’incisività dell’azione amministrativa.

Un normale esercizio di libertà interno al nostro gruppo dove si sono sempre espresse sensibilità differenti, mai censurate e mai bacchettate. E sono tanti quelli che hanno ricevuto spazio e anche sostegno (oltre alle critiche), come forse può normalmente avvenire.

Eppure, mi son detto, nessuno di costoro scriverebbe un rigo per il nostro gruppo oggi. Attenti a mantenere un difficile equilibrio per evitare di essere coinvolti personalmente in scelte che richiedono prese di posizione. Tutti a condividere ufficialmente la linea comune. Ufficialmente.

Si perché, come sosteneva Goffman, bisogna essere consapevoli del fatto che la vita cittadina è composta di scena e retroscena e ciascuno di noi sa perfettamente che le persone con le quali entra in relazione giornalmente, non potranno accedere al nostro retroscena.

E allora vai col mito di don Abbondio, nella speranza che se il coraggio uno non se lo può dare, è sempre possibile trovarlo dentro di noi, pronto a venir fuori quanto meno ce lo aspettiamo. Il coraggio della verità, dell’onestà intellettuale.

Comunque sia il sùggicu è forse meglio di tanti salotti. Certamente è meglio dell’archetipo del santo, della mediocrità e dell’omologazione. Può essere un posto dove riconoscersi a partire dal punto di vista dell’altro. E’ certamente un luogo dove è possibile il conflitto e lo scambio come elementi fondamentali per la crescita di cittadinanze attive.

Buon Carnevale a tutti

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments