ACIREALE –
La facciata dello splendido Palazzo di Città mostra evidenti segni di degrado e altre, assai visibili, di umidità. In alcuni punti abbiamo potuto notare come l’intonaco della facciata non esiste più e mostra “i ferri” infissi nella stessa. Diversi studi hanno dimostrato che l’inquinamento atmosferico contribuisce ad accelerare i naturali processi di degrado e deterioramento dei materiali che compongono i beni architettonici.
Uno studio dell’ISPRA che si occupa dei “…fenomeni di erosione ed annerimento di beni lapidei e ad individuare specifici algoritmi in grado di descrivere la correlazione tra “dose” (le concentrazioni di inquinanti presenti in atmosfera e dei parametri climatici) e “risposta” (il danno subito dai materiali esposti). cit.
Anche il FAI attraverso il progetto Caramel si è occupato di studiare il particolato atmosferico che è responsabile del degrado di monumenti, facciate, palazzi e beni architettonici outdoor. Le particelle che formano l’aerosol sono i responsabili e, di fatto, il vettore di inquinanti che depositandosi e venendo a contatto con i monumenti ne producono una più rapida erosione e forme evidenti di degrado.
Non sono studi che ci sorprendono ma che danno certamente l’idea chiara e senza possibilità di essere confutata che le città italiane e con queste certamente anche la nostra Acireale, non possono fare a meno di dotarsi di tutti quegli strumenti utili a ridurre l’impatto delle particelle inquinanti con i beni architettonici e con i polmoni e le vie aree dei cittadini.
Oggi possiamo ancora ammirare la splendida facciata del Palazzo di Città, edificio che compone, insieme alle chiese Cattedrale e Pietro e Paolo, la splendida piazza barocca acese, ma per quanto tempo ancora? La documentazione fotografica non è certamente esaustiva per affrontare la situazione ma certamente la buona politica deve pensare per le future generazioni, per lasciare i luoghi meglio di come sono stati trovati.
(mAd)