Fancity Acireale

Pasolini tra letteratura e calcio

Pasolini-calcio

Una volta Enzo Biagi chiese a Pier Paolo Pasolini cosa gli sarebbe piaciuto diventare se non fosse stato regista o scrittore. Pasolini rispose così: ” Un bravo calciatore. Dopo la letteratra e l’eros, il calcio è uno dei più grandi piaceri della mia vita”. Amava il calcio profondamente, questo intellettuale contradditorio, poeta, regista, giornalista e lo praticava, a detta di molti, abbastanza spesso. Giocava da ala destra e sempre con il suo amato numero 8. A detta di chi ha avuto il piacere di giocare con lui, Pasolini era uno che in campo correva tantissimo, aveva un ottimo dribbling ma poco tiro, riusciva a trascinare gli altri, dentro e fuori dal campo. Era un grandissimo tifoso del Bologna, quello di Bulgarelli, ovviamente.
Per questo a Roma, sabato scorso attori, scrittori, giornalisti e svariati ospiti a sorpresa si sono sfidati in un quadrangolare che ha preso il nome di “Pasolini gioca ancora”, dove, tra una partita e l’altra, sono stati letti brani e sue poesie.
Ecco, il calcio, un mondo schivato dagli intellettuali del tempo, ma non da Pasolini, che amava sempre essere un bastioncontrario e che vedeva in questo sport un esplosione di vitalità, di quella vitalità selvaggia da cui era, nonostante tutto, fortemente attratto. Forse aveva proprio ragione Camus quando diceva: ” Ho conosciuto molti posti, ma tutto quello che so della vita l’ho imparato su un campo di calcio.”