martedì, Aprile 16, 2024
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“PD, diventa la casa di tutto e il contrario di tutto”. Ad Acireale si alzano le barricate per difendersi dei “dagostinos””.

PDMentre la Sicilia affonda in un mare di debiti, mentre aumenta la disoccupazione, non arretra la mafia e il controllo del territorio, mentre asepttiamo la “rivoluzione” di Crocetta, il primo partito del governo siciliano imbarca tutti come un’arca di Noè ma con “posti a sedere”.

Il partito democratico continua una “campagna acquisti” senza precedenti pari solo a quella attuata dal primo Berlusconi, imbarca, con generosità, anche chi, fino a ppoco tempo prima, “era il peggior avversario di centrodestra”.  Scrive, qualche giorna fa, l’Ansa: “600 tra dirigenti, militanti e consiglieri comunali del Pd siciliano dell’area Civati hanno detto addio al partito per creare una forza politica che guardi a Sel, all’associazionismo, agli astensionisti. “Pd e governo siciliano litigano per mostrare chi è più rottamatore, più antimafioso, rivoluzionario. L’isola affonda, ma non c’è rottamazione e rivoluzione. Il Pd – scrivono – diventa la casa per tutto e il contrario di tutto, anche per chi era il peggior avversario di centrodestra”. 

Malgrado questa potente apertura nei confronti di tutti ad Acireale per tanti mesi si è dibattuto (senza mai una dichiarazione ufficiale ma tutto evidente e palese) sull’eventuale ingresso dell’on. Nicola D’Agostino nel partito di Renzi e si sono alzate le barricate. Una contraddizione vistosa considerato che in altri parti della Sicilia il PD è una porta girevole dove il via vai è, praticamente, continuo.

Ad Acireale una presunta purezza inchioda il PD nei soliti 1.500 sostenitori e si distingue per le sue dinamiche di chiusura. Il segretario regionale on. Fausto Raciti che non sembra essere preoccupato ne dei nuovi arrivi ne della truppa che lascia il partito, ad Acireale mantiene dritta la barra e rimane fermo sulle posizioni assunte durante la preparazione della campagna elettorale: chiusura totale a D’Agostino e  i suoi (dove per “i suoi” s’intende anche tanti che nel PD acese, fino a non molto tempo fa, erano iscritti e ne facevano parte organicamente).

Strana vicenda questa. Il PD (partito democristiano) perde tutti i pezzi a sinistra, perde la strada per cambiare il volto della Sicilia, perde la credibilità con il terzo governo Crocetta ma, nella nostra città, alza mura alte a protezione di un circolo che non produce partecipazione e aggregazione. Ovviamente chi si sente di sinistra in un partito centrista, che produce riforme di destra, avverte forti crampi alla pancia ed è destinato a lasciare un partito che continua la sua trasformazione che in confronto mr. Hyde sembra un dilettante.

(mAd)

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