ACIREALE – Ci sono passaggi politici (chiamiamoli così) che non riesco a compredere. Non voglio ripetere la cronologia dei fatti ormai noti a tanti (documento M5S – conferenza stampa – ordinanza ztl – proteste – consiglio comunale – atto di indirizzo – riunione consiglieri di maggioranza – dimissioni di capogruppo M5S di Francesco Coco – nuova ordinanza ztl) vorrei solo capire con quali motivazioni politiche il sindaco ha deciso di mettere in difficoltà i suoi consiglieri comunali imponendo (subito dopo le proteste di alcuni commercianti) una rimodulazione “non negoziabile” della ztl al Duomo. Vorrei solo capire come mai il sindaco non ci ha pensato due volte a mettere in grande difficoltà il suo vicesindaco (il primo si è dimesso da tempo) e l’assessore alla Polizia Municipale che in conferenza stampa (12 giugno) avevano perorato e sostenuto il documento dei consiglieri M5S che chiedevano la chiusura h24 di piazza Marconi e piazza Duomo. Sono interrogativi che non possono trovare risposte almeno nell’ambito della politica fin qui conosciuta in tutto il globo terracqueo.
La sequenza è illogica. Arriva il documento dei consiglieri M5S, assessori e sindaco lo fanno loro e provvedono a modificare la ztl, successivamente il sindaco, con un atto che ricorda il “coraggio” dei kamikaze, decide di fare marcia indietro sputtanando consiglieri comunali e assessori. Non si capisce. Non è comprensibile sul piano politico perchè, la logica vorrebbe, che se si intende non accettare una proposta proveniente della propria maggioranza non si va ad indire, in fretta e furia, una conferenza stampa con gli assessori che, tra l’altro, ringraziano i consiglieri per la nobile proposta. Non si capisce. Non ha logica.
Ed ecco perchè, all’interno di queste modalità fuori da ogni razionalità politica, il capogruppo del Movimento 5 Stelle, con un ruggito di dignità, decide di lasciare la carica. Rimane, però, all’interno del M5S al consiglio comunale e le sue motivazioni sono uno schiaffo rumorosissimo. Resta per coerenza al loro progetto, resta perchè non è Francesco Coco che sta cambiando rotta ma il suo sindaco. Nelle poche motivazioni che fornisce nella sua lettera di dimissioni la presa di posizione è chiara. Lui rimane perchè non vuole più derogare al mandato con gli elettori e il sindaco può scegliere la strada che vuole ma senza il suo capogruppo. Ovviamente, come capita spesso nella dialettica politica del M5S, sono arrivati gli attacchi a Francesco Coco. Alcuni espliciti (lo statuto prevede la rotazione delle cariche), altre velate provenienti dalla deputata di “Attiva Sicilia” Foti che lo indica come stanco, stressato e che, adesso, potrà impegnarsi meglio nelle commissioni. Incredibile, si perde il pelo ma non il vizio. Se tiri fuori le palle e mostri serietà verso l’elettorato allora sei stressato, tanto doveva ruotare l’incarico ed altre amenità.
In tutto questo caos prodotto dal primo cittadino Alì anche gli assessori mugugnano. Ovviamente direi, visto la figura barbina che hanno dovuto subire. Prima presentano la proposta della ztl h24, poi sono “costretti” a fare due passi indietro e pazienza se qualcuno aveva già pubblicato delle belle foto con i ristoranti pieni di gente tra i vicoli e le piazze della città. Le foto, in fin dei conti, non contano nulla davanti ad una incomprensibile “ragion di Stato”, certo la dingità vale qualcosa di più rispetto a delle foto.
Infine, sembra proprio che il sindaco Alì, qualora i consiglieri di maggioranza avessero rigettatto la proposta di riaprire piazza Duomo (poi deliberata dalle 17 per i giorni feriali), sarebbe stato anche disposto a dimettersi. Ed allora credo che i conti incominciano a tornare, qualche tessera va al suo posto e un filo di logica appare all’orizzonte. Non è che il sindaco non vede l’ora di lasciare la carica e non sa quale pretesto mettere sul terreno politico per schiodare? Chissà.
(mAd)