giovedì, Aprile 18, 2024
Google search engine
HomeCulturaPiccola storia di Jaci - 21 ottobre 1860 si vota il Plebiscito

Piccola storia di Jaci – 21 ottobre 1860 si vota il Plebiscito

Il 15 ottobre 1860 il prodittatore Antonio Mordini indice il “plebiscito” per la Sicilia per sancire l’annessione al Regno D’Italia. Il quesito, pensato da Francesco Crispi e redatto dal giurista Raffaele Conforti, recitava: «Il Popolo Siciliano vuole l’Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele Re costituzionale, ed i suoi legittimi discendenti?».

I cittadini siciliani, iscritti nelle liste elettorali (cioè aventi diritto di voto, per età e sesso) sono circa 575.000 (non sono riportati nel risultato ufficiale). I  “Si”  432053 , i “No” 667.

In Acireale, il “Senato”, presieduto da Mariano Seminara Pennisi, organizza il Plebiscito con la stampa di manifesti. La data della consultazione è il 21 ottobre , i seggi sono aperti dalle 14 (ora d’Italia) alle 18, sono designati i luoghi e le commissioni elettorali che “riceveranno i nostri voti , liberi, coscenziosi e indipendenti”.

i seggi sono predisposti nelle chiese del centro di Acireale nella seguente maniera:

La Madrice chiesa – Commissione D. Mariano La Rosa, Vicario Foraneo, notaio Giuseppe Leotta.

Quartiere San Giuseppe nella chiesa di San Domenico – Commissione: Pietro Musmeci, Sac. Rosario Pennisi, notaio D.Francesco Mazza.

Quartiere del Suffragio nella stessa chiesa – Commissione: D.Martino Scudero Pennisi , Sac. Francesco Platania, notaio D.Rosario Politi.

Quartiere dell’Itria nella chiesa di Sant’Antonino – Commissione: D. Francesco Musmeci Rossi, Sac. Salvatore Saporita, notaio D.Rosario Rossi.

Quartiere di San Michele nella stessa chiesa – Commissione: D, Lionardo Vigo Fuccio, Sac. Salvatore Grasso, notaio D.Mariano Mazza.

Quartiere di Santa Caterina nella chiesa del Carmine – Commissione: D. Salvatore Leone, Sac. Rosario Rao, notaio D.Paolo Rossi.

Borgata di Mangano nella chiesa di San Vito – Commissione: bar. Antonio Finocchiaro Agneto, Sac. Salvatore Magano, notaio D. Felice Rossi.

Borgata Santa Venera nella chiesa di San Vincenzo Ferrer – Commissione: D. Camillo D’Amico, Sac. Mauro Piro, notaio D.Pietro Merendino.

Borgata dei Platani nella chiesa delle Projette – Commissione: D.Giuseppe Sicuro, Sac. Pietro Patanè, notaio D. Stefano Calì.

Borgata Linera nella chiesa Orfanotrofio – Commissione: D. Raffaele Geremia, Sac. Salvatore Piro, notaio D. Arcangelo Ferlito.

Borgata Pezzillo nella chiesa di San Rocco – Commissione: bar. D. Antonino Finocchiaro, Sac. Michele Caramma, notaio D. Salvatore Leotta.

Il 22 ottobre la città imbandierata e con una salva di 21 colpi a cannone riceve l’esito della votazione: su 5782 – i “SI” 5743 – i “No” 12 – nulla 27. Don Mariano Seminara Pennisi nel suo messagio ringrazia gli elettori per il contegno dignitoso e conclude” Destini non meno grandi ci aspettano, e confido che ve ne mostrerete sempre degni.”

Col nuovo corso i “vecchi baroni” ritornano e si insediano o nell’amministrazione del Comune o nella gestione di Opere Pie o nel il controllo e amministrazione delle terre comuni.  Per  il popolino svanisce la speranza di un futuro migliore.

«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi»

Cit “Il Gattopardo” Tommasi di Lampedusa

Foto. dal volume “Acireale d’altri tempi”

 

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments