Gennaio amaro scaglia sulla citta’ crucciate raffiche perverse che trame di neve intessono al pavido sole
e TU balzi splendente giovane atleta levando le candide braccia e lanci il petto scoperto alla corsa impetuosa sospesa al carro d’argento che esalta la ressa plaudente.
Poi immoto tra i penduli lumi ascolti fragori di fuoco applausi di trombe che battono il cielo e sul nudo corpo innocente gli aguzzi strali raccogli che inverno crudele saetta ma nella pena atroce di tua giovinezza trafitta il limpido volto fulgente a primavera sorride (Can. Prof. Salvatore Pappalardo – anno 2000)