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Piccola storia di Jaci – Festa di San Sebastiano 1989

Nella festa del 20 gennaio 1989 ci sono degli avvicendamenti: dal fercolo dopo tanti anni scende don Pippo Mangano, sostituito da don Maro Barbagallo mentre don Pippo Fichera “u ramignanu” effettuava l’ultima “nisciuta” affidando la “maniglia” a Rosario Silvani “Saru u n’cintu”, per il resto la festa si svolge al solito.

Non tutti sanno che tra la folla si aggira una troop della rivista mensile Bella Italia per realizzare un servizio sulla festa. Per l’accasione una delle inviate è accompagnata dal cassiere della commissione il sig. Nino Ferlito meglio conosciuto come “u zu Ninu da Rizza” (noto panificio della chiazza).

L’anno seguente sulla detta rivista numero 45 del gennaio 1990 appare l’articolo, inutile dire che inizia la caccia in tutte le edicole della rivista. Il servizio si intitola “Tutti insieme appassionatamente”La corsa dei “divoti” che attraversano le vie di Acireale portando sulle spalle la pesantissima statua di San Sebastiano – servizio a firma di Enzo Zappulla – fotografie Marco Procopio. Il testo spiega in maniera succinta la vita del Santo, la storia della città di Acireale, le origini della festa acese , le tradizioni dei “divoti”e “manigheri”. Il servizio si conclude con l’intervento del Decano della Basilica, Don Giuseppe Sciacca che sottolineava la grande devozione al Santo confermata dall’accostamento di centinaia di persone ai sacramenti e con una frase di Leonardo Sciascia: “E’ soltanto nella festa che il siciliano esce dalla sua condizione di uomo solo per ritrovarsi parte di ceto, di una classe , di una città”.

Di questa esperienza rimangono le foto che tutti possono ammirare nel sito di giovannirinaldi.it

foto di copertina dalla rivista Bella Italia Gennaio 1990

(Seby Pittera)

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