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Piccola storia di Jaci – I ragazzi del 99 Acesi

I RAGAZZI DEL ‘99

Quando parliamo dei ragazzi del ’99 inequivocabilmente ci riferiamo a qui giovanissimi eroi che combatterono durante la prima Guerra Mondiale appartenenti alla Classe di Leva del 1899.
L’Italia aveva depositato la sua dichiarazione di guerra, contro l’Austria, il 24 Maggio del 1915 e di lì a qualche giorno iniziarono gli scontri.
In un primo momento lo Stato Maggiore dell’Esercito non ritenne necessario prendere provvedimenti particolari se non quelli di trattenere in servizio i militari da congedare e richiamare alcune delle classi mandate in congedo.
Agli inizi del 1915, infatti, si richiamarono alle armi, secondo le consuetudini, la classe 1895 con cadenze di circa quaranta giorni da uno scaglione all’altro, sarà invece in Maggio che le cose muteranno radicalmente. Già nell’aprile del 1915, in previsione dell’imminente dichiarazione di guerra inizia ed esserci una mobilitazione generale richiamando le classi 1876-86, e, il mese successivo, a tre giorni dalla dichiarazione, si estende la mobilitazione anche alle terze classi dal 1876 al 1892. L’Italia quindi si riteneva pronta ad entrare in guerra.
Le vicissitudini che seguiranno, e le sorti altalenanti del conflitto, vedranno contingenti di soldati partire quasi ogni mese richiamati in tutta Italia ad intervalli quasi regolari. In genere in settembre un decreto Ministeriale convocava la classe di leva da mobilitare nell’anno successivo e dal Gennaio seguente suddivisi in otto scaglioni previa chiamata questi uomini giungevano alle rispettive destinazioni entro le date stabilite, uguali per tutto il territorio Nazionale.
Tutto ciò rimase pressoché inalterato sino al 1917, quell’anno infatti i vertici dello Stato Maggiore decisero che era meglio avere a disposizione un contingente di uomini maggiormente addestrati, e poiché ad essere interessati sarebbero stati i ragazzi della classe di Leva del 1899, con Decreto Luogotenenziale n° 112 pubblicato sulla Gazzetta del Regno d’Italia n° 26 del primo Febbraio del 1917 anticipava di fatto la chiamata della classe 1899 dal 1918 a pochi mesi dopo.
La prima chiamata di convocazione avviene il 31 Maggio del 1917 con l’obbligo di presentarsi entro l’11 Giugno dello stesso anno e così uno dietro l’altro si ha la mobilitazione di questi ragazzi appena diciottenni e spesso ancora studenti.
Nelle intenzioni dei vertici dello Stato Maggiore, come detto, vi era l’intenzione di dare un maggiore, e migliore addestramento a questi ragazzi che si intendeva impiegare per il fronte non prima della primavera del 1918, se il conflitto sarebbe andato avanti, ma aimè gli eventi presero una piega inaspettata e quelle che erano state le originarie intenzioni vennero del tutto stravolte.
La disfatta del 24 Ottobre del 1917 a Caporetto, che vedeva di fatto sovvertire le sorti del conflitto a sfavore dell’Italia motivarono l’invio al fronte di quanti erano stati addestrati fino a quel momento tanto sul fronte del Piave, del Grappa, del Montello, quanto negli altri fronti apertisi nel tempo come in Grecia.
Il 31 Ottobre del 1917 cioè una settimana dopo la disfatta di Caporetto partono le nuove lettere di convocazione che anticipano la chiamata dei rimanenti scaglioni della classe 1899 e integrano agli stessi tutti quei militari che, per motivazioni varie erano stati esonerati in prima convocazione dal servizio, dalle classi di leva dal 1874 in poi.
Ecco quindi che quei ragazzi che dovevano essere mandati a combattere non prima della primavera del 1918 si videro invece mandare al fronte da novembre del ’17 mentre la convocazione del resto del contingente venne ultimato con convocazione del primo di Gennaio del 1918 e giungere a destinazione entro il quindici dello stesso mese.
Anche nella nostra amatissima Acireale vi furono i ragazzi del ’99, e con essi quanti erano stati esonerati in un primo momento delle precedenti classi di Leva.
Molti di quei ragazzi versarono il proprio sangue per la Patria come il Di Mauro o il Finocchiaro, sottotenente Barbagallo di cui abbiamo avuto modo di parlare, ed ancora del Marò Conti, solamente per citarne alcuni, ma i nomi di tutti i caduti, li ritroviamo nell’Albo d’Oro della nostra Città e nelle lapidi commemorative del Sacrario del locale cimitero. Qui oggi riportiamo l’elenco completo di tutti quegli eroi che grazie al loro valore e sacrificio ribaltarono le sorti di una guerra che sembrava volgere a sfavore con la disfatta di Caporetto in gran parte rimasti nell’anonimato solamente perché ebbero la fortuna di far ritorno in città. Generazione di ragazzi rapiti alla loro giovinezza prima del tempo, strappati ai loro studi ed alle loro famiglie per andare a morire per la Patria.
I ragazzi del 1899 furono gli ultimi a sacrificarsi per un’utopia che vide morire milioni di uomini, donne e bambini, ed oggi molte città d’Italia, così come la letteratura storica li ricorda per il loro Valore.
Onoriamo questi ragazzi ed i tanti che li hanno preceduti per il sangue versato per tutti noi visto che non ebbero la stessa fortuna di chi un giorno partì dalla nostra Città tornarono tutti vivi ed ancora oggi se ne commemora il ricordo ogni venti di Gennaio, ma questa è un altra storia.

© Aurelio Grasso e Seby Pittera.

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