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Piccola Storia di Jaci – I turchi assaltano Santa Tecla,1582

19-03-2013 14-26-42Il 10 luglio 1582 sette galere approdano di nascosto nella cala di Santa Tecla e vi sbarcano 300 turchi boni armati con tamburini et banderi a modo di guerra che si avviarono verso Aquilia per espugnare il lato che reputavano facile. Trasmessa pero’ con somma celerita’, dalle guardie vicine, la notizia al Capitan-giustiziere Marcantonio Gattola, subito chiamo’ a suono di campane i fanti e la cavalleria, e raccolti un pugno di arditi cittadini (quindici o vinti compagni) di avanguardia, senza mettere tempo in mezzo, si mosse ad affrontare i nemici. Il rapido apparire di questa squadra che intrepida e baldanzosa si avanzava per i tortuosi andirivieni della via alpestre, fiancheggiata da dirupi e boscaglie, fece sospettare ai Turchi un agguato di numerose milizie che li avrebbero sorpresi nel salire quelle balze; laonde voltate le spalle si diedero a precipitosa fuga e i nostri diedero a dar loro la caccia sino alla marina. Non avvenne alcun fatto d’armi, solo fu condotto schiavo dai nemici uno dei coraggiosi compagni del Gattola a nome Antonio Traxia, pubblico banditore della corte giuratoria, il quale fattosi troppo innanzi per aggredire i Turchi, sopraffatto dal numero, venne travolto tra di loro e trasportato sulle galere nemiche. Un danno considerevole fu arrecato ad un certo Michele di Savia di la terra di Jaci, gabelloto di alcuni possedimenti della regia corte, al quale i fuggiaschi nemici, dopo avergli bruciato le biche di orzo e di lino poste in quelle terre, danneggiarono un orto di cocomeri e in oltre rubavano due vacche, tre giovenchi e una salma circa di fave. Ritornato Gattola vittorioso con la sua squadra, fu accolto tra gli applausi della cittadinanza; e il 21 agosto ottenne dal municipio un pubblico attestato di lode……..il povero Traxia vera liberato dopo il pagamento del riscatto di onze 24 a carico dell’Universita’ (fonte: Sac Raciti Romeo – Aci nel secolo XVI)