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Piccola storia di Jaci – Il ritorno del Colera 1910 – 1911.

La sesta pandemia iniziĆ² in India e fu tra il 1899 e il 1923. Questa epidemia fu meno fatale a causa di una maggiore conoscenza dei batteri del colera. L’ Egitto, la penisola arabica, la Persia, l’India e le Filippene furono le piĆ¹ colpite, mentre anche altre aree, come la Germania nel 1892 e Napoli dal 1910 al 1911, subirono gravi focolai.

Il 23 ottobre 1910 la N.D. Grazia Greco CalƬ annota nel suo diario…Speriamo che questa epidemia non si propaghi... infatti il colera ricompare a Catania nel giugno del 1910 e si attrezzano dei locali nel ex convento di Santa Chiara per i casi sospetti mentre i contagiati si internano nel lazzaretto della Plaja

Il Consiglio comunale di Acireale, nel frattempo cerca di correre ai ripari, dopo varie sedute si stabilisce di approntare un lazzaretto nel’ ex convento dei Cappuccini in pieno centro. Questa iniziativa incontra il parere negativo dei medici locali e della cittadinanza che hanno il timore della creazione di un focolaio colerico nel centro della cittĆ  che avrebbe favorito il propagarsi dell’eventuale epidemia. Fortunatamente i contagi furono pochissimi e subito isolati.

Nell’estate del 1911 scoppia un focolaio Santa Tecla, ancora la N.D. Grazia Greco CalƬ annota nel suo diario: 26 luglio, mercoledƬ … A Santa Tecla vi sono 4 casi di colera: sembra che dobbiamo rassegnarci a non andare a Puzzillo. Pazienza!!!

Mons Arista sospende la solenne processione di Santa Venera, le autoritĆ  sono impreparate a fronteggiare il contagio, una delle restrizioni adottate ĆØ il divieto di vendita delle “patelle”! A Santa Tecla il cadavere di un coleroso fu lasciato 24 ore chiuso in casa, ed i poveri parenti furono condotti e lasciati all’aperto, senza disinfettanti e senza nutrimento, sorvegliati dai carabinieri. Un medico acese non seppe far altro che un po’ di chiasso, facenso chiudere la casa quasi ancor prima che il disgraziato morisse e accuendo il terrore dei terrazani (da un giornale dell’epoca).

Dal diario di mia madre – Felice Saporita

Acireale negli anni 1901 – 1910 di Salvatore Rizzo

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