Alla meta del X secolo il territorio di Aci fu occupato dalle truppe dell’Emiro Ibraim, la cronaca ci fu stata tramandata allo storico An Nuwayri che riprendeva la cronache dello storico Ibn al Atir , storico del XII, “Un corpo di Mussulmani fu mandato da Ibraim a Rometta ed uno ad Al Yag (Aci). Gli abitanti di questi castelli offrirono di pagare la “giziah”; ma Ibraim non accetto, volendo assolutamente che gli fossero consegnate le fortezze: il che fu fatto; ed egli le dirocco entrambe. Con la conquista dell’Isola il sultano Al Muizz comandava all’Emiro di Sicilia Ahmad di edificare in ciascuna provincia o distretto (iqlim) una citta fortificata con una moschea (gami) e pulpito (minbar) e le popolazioni furono obbligate a vivere nelle citta’. L’isola con i nuovi conquistatori ottinne un periodo di prosperita’ e una certa liberta’ religiosa (il Santuario di Valverde fu iniziato nel periodo finale della dominazione). In agricoltura introdussero nuove colture come gli agrumi,il baco da seta , il pistacchio, il melone e il cotone mentre sistema irriguo fu razionalizzato con la creazione di canali , molti termini arabi sono rimasti nel nostro linguaggio come la Saja, gebbia, cuba,quatu. Altro aspetto economico fu l’incoraggiamento del frazionamento dei latifondi con la creazione di tante piccole fattorie e dal passaggio dall’agricoltura estensiva a intensiva. Si sviluppo anche il commercio del legname molto utile per la cantieristica navale Mussulmana. In campo culturale rinomati i poeti,teologi e linguisti. Nel 988 il geografo arabo Al Muqadassi scriveva ” Aci giace a mezzogiorno; citta’ murata;posta sul mare, vi si beve acqua corrente”.
Bibiografia:
Breve storia di Aci – Aurelio Grasso
Il vero Aci antico – Filippo Pulvirenti
Foto “Tabula Rogeriana” della Sicilia disegnata dal geografo Idrisi