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Piccola storia di Jaci – La tragica vigilia della festa di Santa Venera, 24 luglio 1913.

Giovedì 24 luglio del 1913, la città è in festa per le celebrazioni in onore della Santa Patrona. La sera si svolge una gara ciclistica, tanti acesi seguono la gara in paglietta, bastone da passeggio e ghette sulle scarpe. Una delle cinque vetture che precedono i ciclisti investe un giovane all’altezza della piazza Belvedere.

Una preziosa testimonianza dell’ epoca è il diario della N.D. Grazia Greco Calì che annota:

24 luglio, giovedì

Oggi è cominciata la festa di S. Venera. Stamattina arrivò la banda di Malta. Stasera un’ automobile ha ucciso il figlio di Teodoro Musmeci, Walter che è morto sul colpo. Siamo impressionati! Povero giovane a 18 anni era tanto buono! Povera madre! che bel principio di festa…

26 luglio, sabato

Santa Venera – … Sariddu è andato da zia Maddalena per vedere Ciccino che è rimasto impressionatissimo dopo la morte del povero Walter Musmeci. Lui gli si trovava accanto ed ha visto tutta la scena. Gli prese uno svenimento a vedere il povero giovane fracassato in quel modo…

Rosario Greco Calì (Sariddu) è il fratello di Grazia Greco che cadrà sui campi di battaglia qualche anno dopo mentre Ciccino è il figlio di Maddalena Greco Politi, zia di Grazia Greco.

La morte di Walter Musmeci ha suscitato molta commozione in citta. Il ragazzo era il figlio di Don Teodoro Musmeci medico e filantropo scomparso nel 1904 a cui la cittadinanza ha dedicato un monumento dentro la Villa Belvedere.

Un’ altra testimonianza sulla triste vicenda ci perviene da Raffaele Di Maria che nel suo libro di memorie scrive:

Qualche anno avanti la prima guerra mondiale uno dei due figli del dott. Musmeci venne investito e ucciso in Corso Umberto, vicino il Belvedere da una delle poche auto allora in circolazione. Se non mi sbaglio, fu questo il primo contributo di sangue pagato alla nascente motorizzazione acese. Il penoso compito di annunciare la disgrazia all’altro fratello, toccò al mio sventurato zio Umberto Scaccianoce ( che pochi anni dopo doveva morire in giovane età di malattia) compagno di università dei due fratelli Musmeci.

L’avvocato Felice Saporita che ha pubblicato diario della madre, di cui sopra, in una nota riporta i particolari ripresi da un giornale dell’epoca:

“… Così vile è dunque la vita del misero cittadino da essere ad ogni passo impunemente preda di una qualsiasi caffettiera?… E le macchine corrono: le guardie, magnifica parata coreografica, si lisciano i baffi e lasciano correre: i freni a tempo giusto non funzionano; e il sangue schizza….”.

Il 28 luglio 1913 il segretario comunale Antonino Marcellino redige l’atto di morte dove certifica la morte di Musmeci Walter Luigi di fu Teodoro e Emma Castelli avvenuta alle ore 18 in Piazza Belvedere.

fonti storiche:

Dal diario di mia madre (1910 – 1921) – Felice Saporita Accademia degli Zelanti

Fina ottocento ad Acireale – Raffaele Di Maria

Atto di morte Ufficio di Stato civile Acireale

foto monumento Clemente Cucuccio

Piazza Belvedere in una cartolina d’epoca.

(S.P.)