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Piccola Storia di Jaci – Ospite inglese al Carnevale

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Durante il Carnevale del 1954 fu ospite della citta lo scrittore e storico britannico Vincent Cronin . Lo scrittore giunse il giorno di martedi grasso. la citta’ era in subbuglio per il Carnevale, che si festeggia alla grande.

In tutta la Sicilia – egli osserva- questo e’ un  periodo di festa, ma in nessun posto con cosi’ tanta frenesia come all’ombra dell’Etna. Il tempo di Carnevale, con le sue maschere , i suoi balli, i suoi canti, e’ l’equivalente umano di cio’  che avviene in mezzo ai fiori, alle erbe e agli uccelli, ossia la festa di primavera. Esso e’ una sorta di rappresentazione collettiva nella quale nessuno e’ semplice spettatore e tutti appaiono presi e travolti nel vortice fantastico della festa, in cui persone vere si mescolano ai pupazzi di cartapesta e la musica sottofondo, che proviene dai carri stessi, rapisce ogni senso di criterio, sicche’ il razionale e l’assurdo diventano del pari accettabili” Cronin rimase    stordito e ammirato sopratutto , dei Carri allegorico- grotteschi. “Sotto le magiche luci colorate, i giganteschi pupazzi profilano le loro ombre sulle torri e sul rosone dell’alta facciata della Cattedrale, rendendo esplicito il significato intero del Carnevale, E’ pur vero che essi rappresentano le forze primitive, sono espressione di tutto cio’ che vi era di abietto e di bestiale nell’uomo, ma essi non sono del tutto sottratti al controllo; si muovono all’ombra della Cattedrale, e domani verranno esorcizzati dalla Quaresima”

(fonte Acireale e il suo Barocco – dott. G. Contarino Accademia degli Zelanti , Foto Carro Lizzio e Belfiore 1956)

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