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Piccola storia di Jaci – Ricordo del tramviere Gaetano Messina.

Gaetano Messina nasce in Acireale l’ 8 ottobre del 1896 da Salvatore e Leotta Angela. Reduce della Grande guerra, sposa Luzzi Adele e vive a Roma dove svolge l’attività di tramviere per il comune di Roma.

Il 21 maggio 1924 viene ucciso con cinque colpi di pistola da un collega, durante il servizio a Piazza di Spagna.

Il giornale il “Messaggero” edizione del 22 maggio 1924, ricostruisce la vicenda:

La vittima, Messina Gaetano di Salvatore di anni 28 e residente a Roma in via dei Cappellai 96. L’assassino, Virgilio Randazzo di Palermo e residente a Roma via dei Sardi 92.

Randazzo è stato assunto nell’Azienda tramviaria con l’incarico di fattorino. Persona schiva e taciturna di idee comuniste . In quei giorni era incorso in una sospensione di venti giorni per essersi assentato arbitrariamente per altrettanti giorni. Il Randazzo ritiene responsabile di questa punizione il Messina.

L’omicidio si consuma alle ore 8.30, Gaetano Messina è alla guida del tram quando Randazzo lo chiama e i due hanno una breve discussione. Randazzo gli rinfaccia che lui è la causa della sospensione perchè ha fatto la spia e un siciliano non dovrebbe fare queste azioni. Estratta la rivoltella gli spara 5 colpi uccidendo il povero Messina.

Portato all’ ospedale San Giacomo i sanitari constatano il decesso, sul cadavere si rileva un colpo all’altezza del cuore,due alla gamba sinistra all’altezza dell’arteria femorale, uno alla gamba desta e un colpo in fondo al ventre.

Il Randazzo viene allo stesso tempo arrestato e portato al Commissariato di Campo Marzio per l’interrogatorio: il movente è la vendetta. Alcuni giorni prima Gaetano Messina aveva schiaffeggiato il collega davanti ad alcune donne e per questo gesto si assentava per andare a Napoli e comprare una rivoltella. Al suo ritorno subisce a un provvedimento disciplinare con conseguente retrocessione di grado. Per Randazzo l’unico responsabile è Gaetano Messina. Le indagini confermano l’esattezza dell’episodio dello schiaffo. L’accusato viene tradotto alle carceri di Regina Coeli.

Atto di morte

Il Messina lascia la moglie, Adele Luzzi di anni 24 e la figlia Angelina di anni 3, L’azienda tramviaria si incarica di eseguire le esequie a spese proprie, la Camera Ardente viene allestita nello stesso ospedale dove i colleghi montano il picchetto d’onore.

Luttino a cura della famiglia

Copia del Messaggero gentilmente fornita da Maurizio De Angelis del Gruppo Ricerche Storiche di Roma.

Foto dell’atto Archivio on line Comune di Roma

Luttino dal Web

(Seby Pittera)

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