Fancity Acireale

Piccola storia di Jaci – Ultima sera di Carnevale, 1951

 

 

Si è ballato e si ballerà ancora fino a quando l’aurora tingerà di rosa l’orizzonte e le campane mattutine ricorderanno che siamo fatti di  cenere, si ballerà anche dopo che Carnevale sara scomparso nel gran falò, si ballerà perché questo è tempo di ballare, lietamente scacciando tristezze e malinconie. Si balla nel gran salone del Palazzo di Città, nel ridotto del Bellini, più intimo e raccolto, nel piccolo ritrovo, si balla “nell’Angolo di Paradiso”, si balla nella piazza grande, nelle piazze ove arrivano le note di un motivo allegro, perché e’ tempo di ballare, questo, senza pensieri e senza malinconie. Viene la gente, da città e paesi lontani e vicini, e trova,  nella città gentile, ospitalità schietta. Vengono al ballo le signorinelle che da pochi mesi si son fatte tagliare le trecce, che per la prima volta vengono a una festa e hanno tanto pregato la mamma per essere condotte nel salone ove l’orchestrina suona rumbe, e ci sono tante signore e  signorine  che si muovono disinvolte e sicure, che ballano leggere e ridono e rispondono garbate alle frasi galanti di un cavaliere composto.

( stralcio di un articolo de “La Sicilia” scritto dal Dott. Alfio Fichera 06/02/1951)