Uno “scherzo” composto dal prof.Francesco D’amico nel 1851 e pubblicato nella raccolta “Le Occasioni” pubblicate dall’editore Saro Donzuso nel 1897.
Le aspettative e le delusioni degli acesi:
La mia patria è in ver felice
Tostamente , in men che si dice,
Ch’ ogni cosa ch’essa chiede
Senza un dubbio le si dà.
—
Essa infatti chiese il Porto
Ed il Porto le fu dato,
Ma… finora non è sorto,
Certo appresso sorgerà.
—
Come pria il desìo n’espresse,
Paff…, e si ebbe il Tribunale,
Ma… finora non si eresse,
Certo appresso s’ergerà.
—
Essa volle il Vescovado
e l’ottennae di leggieri,
Ma… finora non è nato,
Certo appresso nascerà.
—
Bramò e si ebbe tutto a un tratto
Un magnifico stradone.
Ma… finora non si è fatto,
Certo appresso si farà.
—
Ora l’acqua alfin si chiede
Ed ha l’acqua già ottenuta,
Ma… finora non si vede,
Certo appresso si vedrà:
Felicissima città,
Tutto un giorno ella si avrà…!
Acireale, 1851