ACIREALE – Dal Carmine a via San Martino passando per via Maddem e poi in Piazza Marconi e dalla via Meli dritti davanti alla basilica di San Sebastiano per arrivare a Piazza Duomo. Questo, ancora in via non ufficiale, il percorso che gli autobus urbani dovrebbero percorrere secondo la sperimentazione del nuovo tragitto che dovrebbe iniziare oggi 2 settembre ’21.
Sembra proprio che la “cancellazione” della corsia preferenziale in via Vittorio Emanuele abbia prodotto due significative distorsioni in termine di viabilità. Eppure ancora non si riesce a comprendere come è stato possibile rimuovere con un colpo di spugna la corsia preferenziale degli autobus in via Vittorio Emanuele e l’unica risposta che possiamo dare sta alla base di ogni concezione moderna della viabilità interna. Se togli spazi ai mezzi pubblici per concedere parcheggi e passaggi al transito veicolare privato, di fatto, si va in direzione opposta al concetto di sostenibilità e di una giusta e sana mobilità.
Adesso si va a tentativi nella speranza di trovare una soluzione ed è questa, ovviamente, una sperimentazione che non potrà durare a lungo perché, ogni acese, può benissimo rendersi conto che il percorso ipotizzato per i mezzi pubblici urbani è davvero frutto di improvvisazione.
Ed ecco che ritorna prepotentemente alla mente la riflessione che ci ha accompagnato in questi tre anni di prove e tentativi. Piazza Duomo riaperta al traffico veicolare è stata considerata da parte dell’amministrazione comunale la chiave di volta per permettere ad alcune attività di crescere e insediarsi nella principale piazza di Acireale. Un’analisi chiaramente priva di ogni visione ambientale e che non sta in piedi se consideriamo che su piazza Duomo insiste il divieto di sosta e di fermata e che i locali iniziano la loro attività, principalmente, dopo le 20.00. La zona 30 in corso Umberto e corso Savoia che doveva regolare il flusso non è altro che il nulla cosmico con l’aggravante che le auto parcheggiate con uno cervellotico zigzagare producono una visione degna della peggiore cittadina del quarto mondo. La via Galatea sembra immersa nello smog e nessuno riesce a far rispettare il divieto di sosta che, assai spesso, è il motivo per cui si producono ingorghi e lunghe file di auto che vanno ad ammorbare il “budello” Galatea.
Nelle frazioni a mare doveva essere regolato l’afflusso delle autovetture ma invece abbiamo assistito per tutta l’estate ad un assalto alla diligenza. Autovetture parcheggiate ovunque, doppia fila e significative difficoltà per i pedone a muoversi senza dover respirare i gas delle marmitte.Adesso per continuare in questa lunga scia di confusione e di incapacità decisionale si cerca una soluzione per il percorso dei mezzi di trasporto pubblici e, presto, sarà chiaro a tutti che questa nostra città non dovrebbe più cercare soluzioni acrobatiche ma andare decisa e senza tentennamenti nella direzione della vivibilità prestando la giusta attenzione alla mobilità interna evitando di programmare scenari sicuramente fallimentari.
(mAd)