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Ricordate gettonopoli? Una tegola per l’Ente che deve risarcire le spese legali per i consiglieri comunali

ACIREALE – Ricordate la “ruota del pavone”? Ricordate la tombola di fine anno all’istituto S. Luigi o il sopralluogo al convento di S. Rocco per “la stella di Betlemme”? Una storia di commissioni consiliari permanenti ed itineranti che nell’aprile 2015 furono posti sotto osservazione dai media e dalla Procura per l’ipotesi di peculato.

Ad aprile 2015 scoppia il caso, poche settimane dopo (6 maggio 2015) piazza Duomo diventa lo scenario della protesta organizzata da Putia del Bene Comune, l’Associazione Nuova Galatea e il Movimento 5 Stelle.

La protesta in piazza Duomo di maggio 2015 per il presunto caso “gettonopoli”.

In una nostra intervista del 29 aprile 2015 chiedemmo all’allora presidente del consiglio comunale Rosario Raneri di farci capire quali benefici ha avuto la città dalle commissioni che sono state indicate dal M5S? Il presidente del consiglio comunale Raneri, tra l’altro, dichiarò: “Non è affatto vero che i consiglieri comunali, come hanno scritto i media locali e nazionali, vanno a vedere pavoni e fare grigliate. Le commissioni consiliari vanno a proporre all’amministrazione delle iniziative e dei suggerimenti”.

Seguirono le riduzioni delle indennità per i consiglieri comunali e uno strascico di malumore cittadino che sull’onda dell’indignazione posero ulteriore distanza tra i bisogni e la politica locale.

Come ogni vicenda giudiziaria molte prime pagine nel momento del clamore e assai di meno quando le cose hanno esito positivo per gli indagati. Ed infatti dopo il clamore meiatico (sia in ambito locale, che nazionale) è passata quasi in silenzio la notizia che il 16 settembre 2017 “il presidente della sezione Gip del Tribunale di Catania, Nunzio Sarpietro, ha disposto l’archiviazione del procedimento sulla presunta ‘gettonopoli’ al Comune di Acireale. Erano indagati 18 consiglieri per peculato e truffa, mentre la posizione di tre segretari di commissione era stata già archiviata lo scorso febbraio”. Il giudice chiarisce che “non può prospettarsi il reato di peculato” e “le commissioni itineranti” sono “ammesse dal regolamento comunale” e quindi sono da “considerare legittime, sia pure ai limiti del consentito”.

Finita la storia? No. Si è conclusa la storia giudiziaria ma resta ancora da pagare la parcella degli avvocati che hanno difeso i consiglieri comunali. Le parcelle sono arrivate da tempo e il Comune si dovrebbe far carico di pagare i difensori considerato che i consiglieri comunali sono stati indagati proprio per fatti riguardanti l’esplicazione delle loro funzioni politiche.

Nella nostra intervista del 26 novembre 2018 lo conferma il sindaco di Acireale Stefano Alì quando afferma che “per la vicenda gettonopoli i consiglieri sono stati assolti e adesso gli avvocati che hanno difeso i consiglieri comunali chiedono il rimborso al comune di Acireale”.

Va chiarito che i consiglieri comunali indagati non sono stati assolti perchè le loro posizioni sono state archiviate (assoluzione significa che vi è stato un processo e non è questo il caso) e gli avvocati non chiedono un rimborso ma il pagamento delle parcelle. Pagamento delle parcelle che non è ancora avvenuto visto che l’avvocatura dell’Ente ha dato parere negativo alla risoluzione che, tra l’altro, prevedeva il 40% in meno rispetto a quanto richiesto dai difensori.

La cifra che l’Ente dovrebbe pagare come “debito fuori bilancio” è di circa duecentomila euro (così come votato in consiglio comunale), una tegola per le povere casse comunali ed una lezione ai giustizialisti.

(mAd)

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