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Sabato e domenica torna il Festival dell’Opera dei Pupi

Domani sabato 13 e domenica 14 luglio va in scena ad Acireale il 2° Festival dell’Opera dei Pupi. Scuole siciliane a confronto per ricordarci che la città di Pennisi e Macrì custodisce anche un patrimonio immateriale riconosciuto dall’Unesco

Di seguito il programma delle due giornate:
Sabato 13 Luglio
ore 19:00 Corso Umberto (slargo Chiesa di San Rocco)
“Il serio e il faceto” – Spettacolo Folk con Oriana Civile
ore 20:00 Piazza Duomo
Spettacolo dell’Associazione Culturale Opera dei Pupi Siciliani “G. Canino” di Alcamo
ore 21:30 Largo Giovanni XXIII
Spettacolo dell’Associazione “Antica Compagnia Opera dei Pupi Famiglia Puglisi di Sortino”
Domenica 14 Luglio
ore 19:00 Corso Umberto (slargo Chiesa di San Rocco)
“Minicu pitturi d’amuri” con Alosha il Danzastorie di Sicilia
ore 20:00 Piazza Duomo
Spettacolo dell’Associazione Culturale Teatrale “Carlo Magno” di Palermo (Famiglia Mancuso)
ore 21:30 Largo Giovanni XXIII
IL Danzastorie di Sicilia 
Spettacolo con Alosha e Giovanna Finocchiaro

Purtroppo il Festival si svolgerà fuori dal Teatro di via Alessi, oggi inagibile.

“Prego credere che i miei pupi non sono fatti di legno – sono uomini veri, di carne, di sangue, di muscoli e di cuore”, diceva don Emanuele Macrì quando spiegava il segreto dell’arte custodita nello storico teatro di via Alessi.

Scrittori, registi, giornalisti, uomini politici erano ammirati dalla spontaneità della sua arte.

I suoi spettacoli, come quelli del padre don Mariano Pennisi, entusiasmavano e apparivano originali rispetto alla scuola palermitana e alla pur vicinissima scuola catanese. L’arte dei combattimenti, l’impostazione scenica, le dimensioni dei pupi, rivelavano un’autonoma capacità tecnica e recitativa.

Negli anni ’80 la Sovrintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Catania dichiara che il Teatro di Via Alessi è “testimonianza di rilevante interesse culturale in quanto unico esempio di teatro stabile la cui attività rimane legato alla tradizione siciliana dell’Opera dei Pupi”.

Il Comune di Acireale lo acquista, grazie a un finanziamento della Regione Siciliana, insieme con un cospicuo lotto di pupi, cartelloni, fondali e di altro materiale di scena appartenuti ad Emanuele Macrì e ad altri rinomati pupari del Catanese e nel dicembre del 2003 il Teatro viene ripristinato e restituito alla pubblica fruizione.

Peccato che oggi il Teatro di Pennisi e Macrì sia chiuso per inagibilità.

Peccato, se si pensa che nel 2018 oltre diecimila visitatori hanno apprezzato l’esposizione permanente dei pupi siciliani, la ex collezione “Pennisi-Macrì” di proprietà della Regione Siciliana, che si trova al piano superiore dell’immobile annesso al Teatro.

Diecimila visitatori all’interno di un teatro che di fatto non è più Teatro.

Questo dato conferma che l’interesse per un’ espressione culturale in passato estremamente diffusa, che l’Unesco ha riconosciuto “patrimonio dell’umanità”, è forse ancora vivo nella comunità locale, ma soprattutto suscita curiosità ed ammirazione nei turisti.

Nell’aprile scorso l’amministrazione comunale ha presentato il progetto di ristrutturazione del teatro comunale “Opra dei Pupi” nell’ambito dell’avviso pubblico emanato dall’assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, finalizzato alla promozione di interventi di ristrutturazione, messa a norma e ripristino dell’agibilità e fruibilità di sedi dello spettacolo. Il progetto prevede anche la creazione di un laboratorio per la costruzione di pupi e scene, visite didattiche e la continuazione della “brillante esperienza del Festival Regionale dell’Opera dei Pupi”. E’ un progetto ambizioso, di un importo complessivo di 300 mila euro, che prevede oltre alla ristrutturazione e alla messa in sicurezza del teatro, la modernizzazione dell’impianto tecnico. Ci auguriamo possa presto restituire dignità all’edificio storico e soprattutto garantisca che la struttura possa finalmente tornare alla sua principale funzione e ospitare gli spettacoli dell’opera dei pupi nel rispetto del suo ruolo e della sua tradizione.  

L.C.

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