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SI PUÒ VIVERE COME UN HOBBIT DELLA CONTEA? Le case ipogee, esempio sofisticato di architettura a contatto con la natura

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Una tendenza degli ultimi anni che si può definire ecologica ed all’ avanguardia è quella della costruzione di case ipogee, ovvero abitazioni inserite quasi completamente nella terra, fatta eccezione per l’ingresso e in alcuni casi per le finestre di facciata. Dalle case degli Hobbit in Nuova Zelanda, vediamo come si realizzano queste abitazioni e cerchiamo di sfatare alcuni dei pregiudizi più comuni connessi all’ impatto ambientale.
Per questo tipo di case, angoli, spigoli e superfici dritte non hanno senso, infatti gli interni seguono organicamente forme armoniose e stondate, ispirate alla natura.
In alcuni casi, gli interni delle abitazioni ipogee ricordano le linee sinuose e bellissime che delineano il tratto del modernismo catalano e del suo più famoso esponente, Antoni Gaudì.

Ma, quali sono i vantaggi e svantaggi del vivere in questa tipologia di abitazione?
Prima di tutto, se si riuscisse ad andare oltre ai preconcetti che, a primo impatto, ci possono venire in mente pensando a una casa sottoterra come un ambiente umido, buio, freddo e maleodorante, si può intuire che case di questo tipo hanno grossi vantaggi sotto svariati punti di vista.
Per esempio, grazie al suo naturale isolamento termico, non subendo infiltrazioni, dispersioni, né esposizione ai venti, con una casa ipogea si può risparmiare fino all’80% sui costi energetici rispetto ad un’abitazione comune, percependo negli ambienti interni una temperatura sempre ottimale; basta infatti pensare alla temperatura di una cantina: in estate si mantiene fresca, in inverno più tiepida anche senza essere riscaldata proprio grazie alla sua posizione isolata e protetta.
Questo tipo di costruzione presenta un’architettura meno invasiva nei confronti del paesaggio poiché le strutture scompaiono quasi del tutto alla vista. Inoltre, non avendo muri esterni esposti alle intemperie, hanno un ridotto costo di manutenzione di facciata, un’alta capacità di difendersi da condizioni atmosferiche quali forti temporali e uragani, se messe a confronto con altri tipi di abitazione, ed essendo costruite principalmente in calcestruzzo armato dispongono anche di una buona resistenza al fuoco.
Oggi uno dei maggiori esponenti di architettura ipogea è l’architetto Peter Vetsch, che ha realizzato più di quaranta abitazioni interrate, quasi tutte in Svizzera; Vetsch è contrario all’idea di creare scatole da appoggiare al suolo; vuole invece realizzare un’architettura integrata con il territorio circostante, in grado di interagire con la natura stessa.
Come si costruisce una casa ipogea?
IMG_0162Le case interrate possono essere costruite principalmente in due modi, ovvero o utilizzando un prefabbricato in pezzi rigidi, che viene inserito nel sito, isolato e ricoperto da strati di terra, oppure il metodo forse più comune è quello di realizzare i muri con un procedimento di stampaggio ad iniezione su reti metalliche a maglie strette saldate su armature portanti, piegate a seconda della forma che dovrà prendere la casa in base al progetto, dove dall’interno viene spruzzato uno strato di calcestruzzo a proiezione.
Quando le reti metalliche sono ricoperte di calcestruzzo, si può applicare internamente e con la stessa tecnica una mistura di calcestruzzo e polvere di marmo per rendere le superfici più lisce e levigate.
Sopra la struttura viene successivamente posta una stuoia impermeabilizzante, in seguito ricoperta con uno strato di sabbia asciutta. A sua volta, la sabbia viene riparata con un telo plastificato che funge da ombrello protettivo, infine il tutto viene ricoperto di terra. Le pareti interne sono di norma rivestite da intonaco argilloso, ideale per mantenere la perfetta umidità all’interno dell’abitazione, e verniciato con tinte a calce naturale.
Gli svantaggi di queste case stanno proprio nel processo costruttivo, che deve innanzi tutto essere pianificato impeccabilmente e in ogni singolo dettaglio, anche minimo, perché quando la casa sarà ricoperta di terra sarà molto difficile programmare cambiamenti. Questo fa si che i tempi di progettazione e di cantiere si allunghino.
Inoltre, queste abitazioni presentano di norma un costo più alto rispetto alle abitazioni tradizionali, soprattutto in fase di progettazione e costruzione, perché, per esempio, in alcuni casi si devono sbancare delle parti del sito d’inserimento per fare spazio alla casa. Inoltre, in genere, ogni parte di essa viene costruita su misura, risultando più costosa.
C’è però da dire che, tutto ciò che costa di più in fase di costruzione genera risparmio nel corso della vita della casa, soprattutto in termini energetici.
Durante la costruzione si possono usare materiali che provengono dallo sbancamento, non a chilometro, bensì a metro zero!
FullSizeRenderQuesto tipo di abitazioni sono molto affascinanti, perché sono case particolari, che lasciano spazio adeguato all’architettura per fondersi con la natura circostante. Sicuramente ottime per quanto riguarda il risparmio energetico, il riuso di materiali a chilometro zero, oltre che proporre un alto standard di vita sia dal punto di vista degli ambienti interni (che devono però essere provvisti di tutte le precauzioni per il ricircolo dell’aria) che per lo stretto contatto con la natura che si può ottenere vivendo in questo tipo di costruzioni.
Di difficile realizzazione in zone urbanizzate, sono ottime da costruirsi in località meno densificate o di campagna, poiché meno impattanti per quanto riguarda il paesaggio.
Si dovrebbe, pertanto, trovare un modo per ridurre i costi di costruzione, affinché questa tecnica possa diventare più comune, usata e conosciuta nella nostra Terra di Mezzo.

di Cristina Patanè

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