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Sicilia, è record di povertà.

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Se vogliamo capire l’incidenza che può avere la grande evasione fiscale, le mafie e la corruzione politica non possiamo non mettere i dati in comparazione con il tasso di benessere collettivo. Ed allora andando ad analizzare i dati (ISTAT) sulle condizioni delle famiglie siciliane ci accorgiamo che si continua a rimanere fermamente ancora all’ultimo posto in Italia.

Secondo i dati ISTAT relativi all’anno 2014 oltre la metà dei siciliani (54.4%) sono poveri, il dato nazionale sulla povertà è del 28.9% quasi la metà del dato siciliano. Il 26.0% dei siciliani vive, quindi, in condizioni di povertà e “deprivazione” a questo si aggiunge un corposo 40.1% che si trova a forte rischio povertà.

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Sono dati terribili se consideriamo quanto di bello ed economicamente potente potrebbe offrire la Sicilia. Una terra ricca di bellezze naturali, cultura e da sempre incline all’accoglienza. Un clima fantastico ed una moltitudine di differenze naturali e ambientale che fanno della nostra isola un vero “continente”. Dalle coste laviche a quelle sabbiose, dalla bellezze architettoniche ai siti di interesse archeologico, il barocco, l’agricoltura e l’agroalimentare e la creatività e l’ingegnosità dei siciliani, dovevano essere volano economico e paradiso per i siciliani, invece tutto cade a pezzi, La sanità con costi esorbitanti, le città devastate dall’incuria e dall’assenza di manutenzione, il lavoro nero, il lavoro illegale, le mafie, la corruzione, l’incapacità a darsi un progetto, un esercito di raccomandati e fannulloni, una quantità impressionante di popolo “colluso” con il potere, hanno fatto della nostra terra un luogo in cui la povertà svetta e l’indigenza colpisce anche fasce sociali fino a qualche decennio fa, immuni e lontani dalla povertà.

A questi dati così tristi si deve sommare il dato che anche tanti che hanno un lavoro e un reddito “sicuro” non riescono a far fronte ad un imprevisto di spese di ca. 700,00 euro e, spesso, non riesce ad arrivare a fine mese. Notevole il dato del risparmio. Sempre meno famiglie riescono a risparmiare e questo dato riguarda fasce sociali ed economiche che non erano mai stati coinvolti nelle difficoltà economiche.

Sono dati, numeri e statistiche e che nella loro drammaticità non riusciranno a scuotere il popolo siciliano che da troppi secoli ha sempre urlato: “Morte al Re, Viva il Re”. Cambia tutto e non cambia nulla, anzi si perdono posizioni e la Sicilia appare sempre più devastata e abbandonata.

(mAd)

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