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Sindaco Roberto Barbagallo senza identità non si salva nessuno (mAd)

 

i-tre-dagostino-barbagallo-nicotra-copUna poderosa crisi d’identità insieme alle difficoltà economiche che sempre più famiglie vivono quotidianamente, creano una miscela esplosiva ed una deflagrazione in cui non si salva nessuno; si perde così di vista il valore (sistemico) della cultura e dei riferimenti etici. Sono anni in cui quello che serve è una bella busta della spesa e poter sperare che i propri figli e nipoti, presto, potranno essere autonomi, lavorare, mettere su casa e famiglia.

Dentro questo schema poche cose si salvano dalle urla della massa furibonda e certo non si salva la cultura, il pensiero naturistico; non si salva l’ambiente e, men che meno, trovano spazio i temi etici. Da tante parti (in qualche modo legittimamente ma che considero miope) si chiede concretezza, lavoro, denaro da spendere, ma pochi pensano ad applicare una dinamica virtuosa, il primo pensiero, così tristemente diffuso e inefficace, è quello di tagliare le spese.

In antitesi a questo pensiero diffuso tra i governi centrali, sovranazionali e locali – il taglio alla spesa – un altro pensiero d’intervento trova, da qualche decennio, sempre meno spazio e nessuna applicazione: l’investimento in cultura, scuola, sanità, alloggi popolari. Sembra una di quelle modalità rimaste seppellite nei ricordi del novecento appena trascorso ma davanti alle cocenti sconfitte e consci dell’inutilità della politica dei sacrifici, oggi tutto ciò dovrebbe tornare ad essere pensiero dominante, invece si continua a pensare di far tirare la cinghia a tanta gente che ormai oltre a non avere la cinghia non ha più neanche i pantaloni.

In questo senso sono necessarie, anche per le città, operazioni culturali e, contemporaneamente, sociali; operazioni che portano le città ad essere avanguardie per modelli di vivibilità. Quel patto di stabilità che ha strozzato i Comuni italiani deve essere superato investendo denaro pubblico atto ad alzare gli indici di vivibilità urbana finché queste misure possano essere volano per la microeconomia e la produzione di ricchezza diffusa.

Investire, cioè, per la protezione e valorizzazione dell’ambiente, per la valorizzazione del mare, per la promozione di alimenti e bevande locali, per un centro storico riqualificato e senza traffico veicolare privato, il sostegno economico ai piccoli imprenditori che vogliono riqualificare e riconvertire la loro impresa, investimenti per i parcheggi di scambio, per il bike sharing, per i bus navetta. Aiutare e sostenere (attivamente) gli esercenti vittime di usura o pizzo, sostenere gli artisti locali, promuovere eventi culturali. In una parola, non riprendersi, ma darsi una chiara, pulita, nuova identità.

Rendersi conto, definitavemente, che i “maestri” della politica locale dei tempi diccì non hanno nulla da insegnare anzi, tutta gente, da cui prendere le distanze, e che i politici “di razza” di oggi sono troppo impegnati a produrre sacche di votanti senza testa.

Il sindaco Roberto Barbagallo e la sua giunta diventi adulto velocemente perché servono risposte e serve la costruzione di un’identità, la definizione di un progetto.

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