venerdì, Aprile 19, 2024
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Sono anch’io aspirante consigliere comunale di Ivan Castrogiovanni

FanCity, per la penna di mAd, esprime divertita preoccupazione per quel che ci aspetta alla prossima tornata elettorale: un probabile esercito, “seicento aspiranti consiglieri”, una selva di sigle di associazioni, “uno sbuffo di provincialismo creativo” nonché una settina di candidati sindaci.

Ora il problema vero di Acireale (ma questo vale per qualsiasi Comune) è quello di permettere a persone capaci (e ce ne sono a decine) di poter esporre compiutamente una loro idea di governo e conquistare un elettorato senza ricorrere ai pacchetti di voti dei capibastone e di altre organizzazioni più o meno melliflue che in città hanno ben note radici.

Poichè FanCity è un luogo d’incontro democratico e non siamo ancora in campagna elettorale, vorrei approfittare per propormi da queste righe (dopo, quando inizieranno le grandi manovre io non potrò esserci, quindi consiglierei di ascoltare il mio appello da grillo-parlante) perché qualcuno di buona volontà mi accolga nella sua lista per riuscire (ci tento dal 1985) a fare il consigliere comunale. Vitruvio diceva che è meglio essere “rogatum” e non “rogantem”, che detto in comuni parole significa ‘fatti cercare e non cercarli’, ma in questa città il gioco è perverso: troppe persone degnissime, come dicevo prima, non saranno cercate e non potranno mai avvicinarsi al potenziale elettorato. Ricordo quando mi misero in lista nel PCI, nel 1985: avevano compreso che avevo dei simpatizzanti e senza alcuna propaganda da parte loro, senza spendere una lira, quei voti li avrebbero giostrati. Tant’è che mi impedirono perfino di salire sul palco in piazza Duomo per tenere insieme ad altri un comizio. Piansi in solitudine per la mia ingenuità. Tempi andati, ma sostanzialmente eguali ai tempi presenti.

Bene, io mi propongo: tutti sanno che sono architetto, che insegno in un liceo classico, che sono giornalista pubblicista, che ho organizzato decine di eventi in città specialmente negli anni ’80 e ’90 (una grande mostra di architettura di cui parlò il Corriere della Sera con 23 partecipanti, una memorabile conferenza del restauratore del Giudizio Universale, Colalucci, in Cattedrale, etc.) che ho relazionato in commissioni del Consiglio comunale su questioni di economia e di turismo su invito di almeno due sindaci, che sono stato incaricato di alcuni importanti progetti per Acireale (piazza Indirizzo e villa Belvedere, stazione di pompaggio acque a S.M.La Scala, etc.), che ho scritto alcuni importanti cataloghi e centinaia di articoli e condotto altrettante trasmissioni radiofoniche fin dal 1979, che sono stato membro del consiglio scolastico distrettuale… e tanto altro ancora, non ultimo che sono antifascista.

Posso, o è poco per rappresentare degnamente la mia città, per la quale ho dato la mia esistenza? Che ne dicono i seicento aspiranti consiglieri se introduciamo in questa imminente kermesse la regoletta di far conoscere il proprio curriculum? E si badi bene, la questione non è la carne che si mette al fuoco, ma quella che NON si ha il coraggio di mettere, vale a dire dichiarare di essere libero da lacci che si rivelerebbero, come i recenti casi, perniciosi per ben amministrare.

Speriamo che sia la volta buona. Per Acireale. E anche per me.

(Ivan Castrogiovanni)

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