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Storia d’Italia – L’ 8 settembre 1943, la resa.

Alle 19.42 (ora italiana) il Maresciallo Pietro Badoglio, Capo del Governo Italiano, dai microfoni dell EIAR leggeva il seguente comunicato:

«Il governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale  Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza.»

In effetti l’armistizio era stato firmato a Cassibile già il 03 settembre e gli Alleati premevano per la divulgazione rapida mentre il governo italiano prendeva tempo malgrado i massicci bombardamenti aerei alleati sul territorio italiano.

L’armistizio veniva comunicato in maniera unilaterale un ora prima da Radio Algeri costringendo Badoglio a rendere nota la cessazione delle ostilità verso gli Alleati e invitava le forze armate con messaggio ambiguo di reagire ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza. I tedeschi avevano avuto sentore di quello che stava per accadere e già stavano inviato in Italia altre unità (op.Alarico). Il Governo e la Famiglia Reale in quelle stesse ore abbandonava la Capitale alla volta di Pescara lasciando le Forze Armate senza ordini.

Con questa giornata iniziava la guerra in Italia tra le forze tedesche e fasciste da un lato e l’esercito alleato appoggiato dalla resistenza armata di molti italiani che prendevano la strada della montagna.

Foto: prima pagine del “Corriere della Sera”

(Seby Pittera)

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