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STORIE DI CANZONI Carole King – “You’ve Got a Friend”

Il 1971 verrà ricordato come un anno ricchissimo di pubblicazioni di album di successo che lasceranno il segno nella storia della musica. Tra questi, “Tapestry” di Carole King, un album rimasto nelle classifiche americane per sei anni e che ha venduto oltre ventidue milioni di copie in tutto il mondo. Newyorkese di Brooklyn, Carole King nasce nel ‘46 da una famiglia ebrea e coltiva un’innata passione per la musica, al punto che già dodicenne, forma la sua prima band.
Nel 1963 conosce Neil Sedaka, cantautore e compositore americano che per lei scriverà “Oh Carol”, destinato a restare come uno dei suoi più grandi successi.
Finita la storia con Sedaka e dopo una breve relazione con Paul Simon, Carole conosce Gerry Goffin, colui che poi sarebbe diventato suo marito, e che diventerà autore di brani famosi per artiste del calibro di Aretha Franklin e Whitney Houston. Marito e moglie si dedicarono alla composizione di canzoni per talenti emergenti quali i Drifters e soprattutto i Byrds. Si racconta che i Beatles ammisero di ispirarsi a Goffin e King per la creazione delle loro canzoni.

Ma nel 1968 la coppia divorzia ed inizia una lunga e dolorosa crisi per Carole King, fino a quando, grazie alla collaborazione di Joni Mitchell e del fraterno amico James Taylor, si arriva alla realizzazione dell’album “Tapestry”, ed è per l’amico Taylor che Carole King scrive “You’ve Got a Friend”, un inno dedicato a tutti coloro che grazie ai veri amici, riescono a tirarsi fuori dai periodi difficili.
La produzione dell’album avvenne in un clima non proprio sereno, fra la crisi sentimentale di Carole ed il timore dei discografici di incorrere in un flop a causa della scarsa vena artistica della cantautrice.

Quando Carole King fece ascoltare per la prima volta “You’ve Got a Friend”, James Taylor ne restò incantato e le disse: “Hai scritto l’inno nazionale”. Poi, nel 1971, la incise e subito balzò al numero uno delle classifiche di vendita, l’unica volta durante la sua lunga carriera. Carole King, da parte sua, la inserì nell’album “Tapestry”, che vendendo oltre dieci milioni di copie in America, diverrà il suo album più famoso.
“Quando sei giù, pieno di problemi e hai bisogno di un aiuto
e niente, niente va nel modo giusto chiudi gli occhi e pensami
e subito io sarò là per illuminare anche le tue notti più buie
Semplicemente urla il mio nome e sai che ovunque sarò
verrò di corsa per rivederti ancora inverno, primavera, estate o autunno,
tutto ciò che devi fare è chiamare ed io arriverò, sì tu hai un amico
Se il cielo sopra di te dovesse diventare scuro e pieno di nuvole
e se quel vecchio vento del nord iniziasse a soffiare
mantieni salda la tua testa ed urla forte il mio nome
e subito busserò alla tua porta semplicemente urla il mio nome
e sai che ovunque sarò verrò di corsa per rivederti ancora
inverno, primavera, estate o autunno, tutto ciò che devi fare è chiamare ed io arriverò
Non è bello per te sapere che hai un amico? la gente a volte è così fredda
ti feriranno e ti inaridiranno, beh, prenderanno la tua anima, se glielo permetterai
oh si, tu non lasciarglielo fare Semplicemente urla il mio nome
e sai che ovunque sarò verrò di corsa per rivederti ancora
inverno, primavera, estate o autunno, tutto ciò che devi fare è chiamare
ed io arriverò, sì tu hai un amico, tu hai un amico
non é bello per te sapere che hai un amico? non é bello per te sapere che hai un amico?”
Bellissime parole racchiuse in una promessa. Il senso dell’amicizia elevato alla massima potenza.
A seguire i due video della canzone, nella versione di Carole King ed in quella di James Taylor.


Immagine: Konstantin Makovsky – “Amici” (1839)

Luigi Pennisi

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